<< CANCELLATE I DEBITI >>
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Elena Polidori / la repubblica / 17 /05
Il Sud del mondo povero e indebitato chiede aiuto ai paesi ricchi con una "catena umana " di oltre quarantamila persone che sfila rumorosa per le strade di Birmingham con fischietti, tamburi, e speciali palle al piede. Vecchi con bombetta e bastone, donne con ombrellino, ma anche monaci tibetani o gay delle isole Cayman insieme a rifugiati cubani e nigeriani desiderosi di democrazia marciano ritmando una nenia per " la can-cella-zio-one del de-bi-to, o-ra, su-bi-to", insieme ad uno slogan articolato su un gioco di parole inglese che dice " make a change ", ovvero facciamo una catena, che sia anche un cambiamento. Ma la risposta dei Grandi, degli 8 paesi più industrializzati del mondo, è un generico impegno. Niente più di un "sì", "ma", "vediamo". E perciò questo inevitabilmente non soddisfa. Prodi e il canadese Chretien finiscono pure per farne le spese, visto che si trovano a rientrare nel centralissimo hotel Burlington, proprio mentre passano i manifestanti.
<< il debito uccide >>, >> date al Terzo mondo un'occasione >> gridano i quaramila che sfilano con la benedizione del cardinale Basil Hume, primate della chiesa cattolica britannica e dell'arcivescovo di canterbury George Garey, capo della chiesa anglicana, i quali tuttavia hanno preferito la finalissima Arsenal- Newcastle per la coppa d'Inghilterra.
<>, insistono. Facile, a parole. Intendiamoci: nel chiuso della residenza seicentesca di Weston Park, i big, i ricchi immortalati dalle tv a circuito chiuso mentre passeggiano nel parco in maniche di camicia discutono a lungo del dramma dell'Africa, dove il 40 per cento della popolazione vive ancora con meno di un dollaro al giorno, cifra che fa rabbrividire, pur con tutte le naturali differenze del potere di acquisto. Però nei fatti non intendono fare nessun regalo. Prodi dice che ci vogliono << garanzie e patti chiari >> per << rimettere>> i debiti di queste nazioni. Blair, che pure aveva puntato tutto su quest'obiettivo, adesso ammette che la cancellazione non è << una soluzione magica >> e in ogni caso quando un paese dimostra di voler creare un'economia solida, allora noi faremo la nostra parte>> . Non prima. E allora, via con i fischi. Due minuti di "massimo rumore", con tamburi, urla, battimenti di mani e tanti ohhh, buhh, per richiamare l'attenzione su un problema indubbiamente drammatico. Poi un lento, festoso sfilare lungo i canali di Birmingham tra palloncini e tazebao, musiche e canti, con le mamme che incremano i bimbi per proteggerli dal pallido sole anglosassone, irriducibili bevitori con la loro pinta di birra in mano, solitari contestatori, così frequenti da queste parti, che ce l'hanno con il mondo intero o chissà con cos'altro. e poi tanti segnali di << appartenenza >>, a cominciare da certe piccole catenelle dorate appuntate sul petto, << Jubilee 2000>>, l'organizzazione che inquadra ben 70 organizzazioni terzomondiste.
Blair fervente cristian, li riceve, ma non può promettere più di tanto. Il suo ministro per lo sviluppo, la signora Short, gli parla, caldeggiando un rapido "sollievo" per l'Africa e un occhio particolare per Ruanda e Liberia, dilaniate da sanguinare guerre intestine. Il timore dei grandi è che, una volta aperto il portafogli, tutto ricominci come prima o, peggio ancora, che il denaro degli aiuti serva- sono parole di Prodi"- per comprare carri armati". La catena umana continua, dunque :ormai si snoda luno dieci chilometri, ormai circonda l'International convention center dove i Grandi lavorano. Ma il dramma-povertà, almeno per ora, resta intatto.