c.a. redazione cronaca
IL SINDACO DI PECHINO A ROMA. IN CINA 6.000 ESSERI UMANI CONDANNATI A MORTE.
RUTELLI NELLE TRATTATIVE NON DIMENTICARLO.
Roma, 28 maggio '98
Nessuno tocchi Caino ha manifestato oggi in Campidoglio durante la conferenza stampa di Francesco Rutelli e del sindaco di Pechino. Abbiamo diffuso ai partecipanti alla conferenza stampa una nota per non dimenticare la tragedia delle esecuzioni in Cina.
Nella repubblica popolare cinese la condanna a morte è eseguita in due modi: fucilazione o iniezione letale. Il diritto cinese non prevede la grazia per i crimini passibili di pena capitale e il nuovo codice penale prevede un aumento dei reati capitali. Nel 96 sono state almeno 6.100 le condanne a morte e 4367 le esecuzioni con un aumento drammatico dopo il lancio della campagna anti-crimine.
I processi si svolgono pubblicamente negli stadi.
Recentemente è stato scoperto un traffico di organi espiantati dai corpi dei condannati a morte.
La Cina è sempre contraria alle iniziative dell'Onu recentemente promosse dall'Italia contro la pena di morte.
In Cina i diritti umani e civili sono palesemente violati e nel Tibet continua il genocidio.
Proprio in queste ore il Senato sta discutendo una mozione di condanna verso la barbarie della condanna a morte e dell'espianto di organi.
Francesco Rutelli, sindaco di una città contro la pena di morte ha il dovere di farsi portavoce della condanna che la società civile e il mondo politico hanno già espresso in sede istituzionale e pubblica.
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