(La Stampa, 1 giugno 1998)
Manifestazione a Hong Kong
"Ricordiamo la Tienanmen"
Prima dimostrazione sotto il dominio cinese
HONG KONG. Vecchi fuggiti al regime comunista, giovani cresciuti nella "libertà coloniale" e bambini: oltre 2500 persone, hanno commemorato ieri le vittime del "massacro di Tiananmen" nella prima dimostrazione sotto dominio cinese a Hong Kong. Innalzando bandiere nere con scritte bianche "rettificare il verdetto sul 4 giugno", i dimostranti, guidati dai dirigenti dei partiti democratici usciti vittoriosi dalle elezioni locali di domenica scorsa, hanno attraversato il centro commerciale dell'isola, all'ombra dei grattacieli, sotto una pioggia leggera e tenace. Hanno cantato e gridato slogan contro l'attuale presidente del parlamento Li Peng, l'allora primo ministro che proclamò la legge marziale a Pechino alla fine di maggio del 1989 ed è identificato con la violenta repressione. Giunti davanti agli uffici dell'agenzia "Nuova Cina" hanno chiesto il rilascio dei detenuti politici.
La polizia, uscita in forze, era all'erta, ma non tanto per la manifestazione commemorativa, quanto per il timore che essa divenisse occasione di espressione del malcontento popolare causato dal cattivo andamento economico. Venerdì il governo di Hong Kong ha annunciato che, per la prima volta in tredici anni, l'economia da gennaio a marzo ha subito una contrazione del 2 per cento.
Ma la dimostrazione si è conclusa senza incidenti e la prima sfida al nuovo regime si è dunque risolta bene. "Pechino sembra rispettare i patti", ha detto un partecipante, riferendosi all'impegno del governo cinese di mantenere immutato il sistema socio-economico dell'ex colonia per almeno 50 anni e di non ingerire nell'amministrazione locale. [Ansa]