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Partito Radicale Roma - 3 giugno 1998
ONU: VERTICE DROGA; USA PERPLESSI SU PROGRAMMA ARLACCHI

Da alcuni lanci dell'Agenzia ANSA, del 3 giugno:

New York - Gli Stati Uniti sono contrari a impegnare nuovi fondi nell'ambizioso programma dell'Onu contro la droga che il sottosegretario per la lotta al narcotraffico Pino Arlacchi lancera' la prossima settimana in occasione di un summit al Palazzo di Vetro per cui sono attesi a New York dall'8 al 10 giugno oltre 30 capi di stato e rappresentanti di altre 130 nazioni.

''In parte e' perche' il programma prevede la spesa di miliardi di dollari in alcuni dei paesi piu' corrotti o repressivi del mondo. E in parte perche' il programma e' ancora informe e non ha attratto l'appoggio di alcuni donatori chiave in Europa e in Medioriente'', ha appreso il 'Washington Post' citando funzionari della capitale Usa.

L'obiettivo del piano, che Arlacchi illustrera' nel corso del vertice a cui parteciperanno tra gli altri il presidente Clinton e, per l'Italia, il presidente del Consiglio Romano Prodi, e' lo sradicamento dell'intera produzione mondiale di eroina, cocaina e marijuana in dieci anni a un costo stimato intorno a tre-quattro miliardi di dollari.

L'impegno di spesa e' considerato di almeno quattro volte maggiore a quanto tutti i governi del mondo spenderebbero ai livelli attuali nel prossimo decennio per la lotta alla droga attraverso la sostituzione di colture alternative a quelle illegali in alcune nazioni chiave.

''Appoggiamo il concetto del piano ma ci pare irrealistico: in alcuni casi ha a che fare con governi con cui e' difficile trattare, in altri casi il governo non esiste'', ha dichiarato al 'Washington Post' un funzionario della Casa Bianca che ha chiesto di rimanere anonimo.

Il piano Arlacchi e' delineato in un rapporto di 170 pagine intitolato 'Strategie per l'eliminazione della coca e del papavero da oppio'. In esso l'ex senatore italiano lancia un appello per la sostituzione dei raccolti illegali con colture alternative in nove paesi chiave: Afghanistan, Birmania, Laos, Colombia, India, Messico, Pakistan e Vietnam.

Arlacchi, che ha preso un anno fa il timone del dipartimento Onu per la lotta alla droga, si e' impegnato a dispetto delle critiche a portare avanti il programma: ''La nostra maggiore difficolta' e' di superare un decennio di pessimismo, di scetticismo sulla semplice possibilita' di riuscire nel campo delle droghe illegali'', ha dichiarato al 'Washingtin Post'.

Il suo mandato all'Onu e' stato contrassegnato dagli sforzi per creare strategie anti-droga con i regimi al potere in Afghanistan e Birmania, due paesi che da soli producono l'80 per cento del papavero da oppio ma che la comunita' internazionale ha messo al bando per le politiche repressive delle autorita' al potere.

In entrambe le nazioni il piano Arlacchi prevede la creazione di impiego alternativo della popolazione attraverso la sostituzione dei raccolti: se i primi sforzi verranno coronati da successo, il sottosegretario vorreossimo decennio 500 milioni di dollari per portare a termine l'opera.

Ma la segretario di Stato americano Madeleine Albright ha gia' reso nota la sua opposizione al regime dei Talibani finanto che perdurera' la drammatica discriminazione delle donne afghane. E i repubblicani del Congresso hanno minacciato di bocciare sul nascere qualsiasi tentativo di istituire nuovi fondi di spesa a beneficio della giunta militare al potere a Birmania.

 
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