CONFERENZA DELL'ONU SULLE DROGUE: INTERVENTO DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE CONTRO IL PROIBIZIONISMO "TUTTE LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI PER LA GUERRA ALLA DROGA SONO FALLITE. IL PIANO ARLACCHI E' UN GIGANTESCO ERRORE."
New York-Roma, 9 giugno 1998. Il Partito Radicale è intervenuto stamane all'ONU in aperta polemica sulla politica dell'UNDCP e del suo direttore Arlacchi anche a nome della "Drug policy caucus of the NGO village", del "Swiss Committee for Drug Legalization", della "Dutch Drug Policy foundation" e della "Global Colaition for the alternatives to the War on drugs".
Sin dal 1961, hanno detto i radicali, tutte le convenzioni ONU sulla droga hanno tentato di tenere sotto controllo l'enorme e continuo aumento dell'uso delle droghe. Ma proprio l'ultimo rapporto dell'ONU, che registra un incremento enorme della produzione e dell'uso delle droghe, dimostra il fallimento della politica finora perseguita.
In ogni città del mondo, chiunque e in assoluta libertà puo' acquistare la sostanza illecita che crede. La droga è libera. Chiunque e dovunque puo' acquistarne la quantità che crede, è solo questione di soldi.
Questo è il maggior risultato del proibizionismo: nessuna riduzione della domanda, nessuna riduzione dei rifornimenti, aumento dei prezzi e della criminalità comune al pari delle narco-mafie di ogni dove.
Produttori e consumatori sono trattati e incarcerati come criminali, spesso in assoluta violazione del rispetto dei diritti umani. Ogni tentativo di dare inzio a una politica alternativa sulle droghe è censurato e criminalizzato.
Per questi motivi, i radicali chiedono al segretario dell'ONU e ai paesi membri di cambiare questa pericolosissima situazione e di valutare una seria alternativa antiproibizionista ai fallimenti in tema di politica di controllo delle droghe finora accaduti.
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