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Orofino Veronica - 10 giugno 1998
CRIMINI DI GUERRA / COME NASCE IL TRIBUNALE PERMANENTE

ORA E SEMPRE

NORIMBERGA

di Federico Bugno / l'espresso 11 giugno

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Stragi. Genocidi. Lager. Dal Vietnam alla Bosnia al Ruanda. In nome di Dio, della razza, dell'ideologia. Come fermarli? Come punirli? Se ne discuterà per un mese a Roma. Fra acclamazioni, prospettive di un progetto audace

-------------------------------------------------- CHIAMATELA, PURE, SE VOLETE, SINDROME DI MY LAI, ma se gli Stati Uniti ancora non sanno quale atteggiamento prendere difronte alla proposta di istituire un Tribunale penale permanente contro i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio, lo si deve proprio a quel lontano fatto di sangue avvenuto in un piccolo villaggio vietnamita il 18 marzo 1968, allorchè un plotone di soldati americani (25 soldati e ufficiali) uccise oltre 500 civili, tra cui ( ma è ormai inutile aggiungere questi particolari tanto la cosa è diventata abituale e ripetitiva) donne, vecchi e bambini. Per quell'eccidio che sconvolse il mondo civile, anni dopo, il comandante del plotone William Calley, venne condannato all'ergastolo da una corte marziale ma la sentenza venne subito tramutata in arresti domiciliari per l'insorgere in sua difesa dell'opinione pubblica, e dopo tre anni l'ufficiale venne rilasciato.

Calley, ormai dimessosi dall'esercito, è poi finito a lavorare come commesso in una gioielleria di Columbus, Georgia, dove era nato e dove si era svolto il processo. Peggio di lui andò a finire a Robert T Souvas, incriminato per aver mitragliato due vietnamiti e assolto per mancanza di prove certe. E' finito ucciso sotto un ponte nei sobborghi di Pittsburgh nel settembre del 1988, ammazzato con un colpo di pistola sparato dalla moglie che gli contendeva il possesso di una bottiglia di vodka. Per vent'anni, egli aveva continuato a campare con l'incubo di quella strage che lo aveva trasformato in un vagabondo, drogato, ubriacone, sposato con una vagabonda, drogata, ubriacona.

Che cosa lega,nel subcoscente degli americani, la strage di My Lai alla possibile istituzione di un organismo internazionale superpartes che possa, da domani, perseguire i responsabili di crimini di guerra

?

La storia raccontata finora è solo un esempio delle difficoltà che incontrerà la Conferenza diplomatica per l'istituzione di un Tribunale penale permanente, che sotto l'egida dell'Onu e la presidenza dell'ex giudice costituzionale ed ex ministro della Giustizia Giovanni Conso, si svolgerà a Roma dal 15 giugno al 17 luglio: 32 giorni durante i quali le delegazioni di 185 Stati e di 256 Ong( organizzazioni non governative riconosciute dalle Nazioni Unite) si riuniranno per discutere come mettere fine, o almeno perseguire la lunga serie di eccidi, assassini di massa, crimini e massacri compiuti in nome della razza o della religione, di cui l'intero secolo Ventesimo è stato insanguinato.

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