L'opinione / di Gualtiero Vecellio
----------------------------------------
Cari amici del Partito Radicale, le agenzie di stampa riferiscono che Marco Pannella è stato sottoposto, sabato scorso, a un nuovo intervenbto chirurgico, e che ora è ricoverato in terapia intensiva.
Un' operazione, fate sapere, che si è resa necessaria in seguito alle complicazioni intervenute nel corso della convalescenza successiva all'intervento cardiochirurgico del 18 maggio scorso, con il quale gli sono stati applicati quattro by-pass
Applicare by-pass, dicono gli informati, è ormai un'operazione ""facile"", anche se immagino che quando si va a toccare il cuore non si sa mai come fare una passeggiata.
Voi, nel vostro comunicato parlate di "convalescenza successiva" ; e ci vuole un bel coraggio.
Convalescenza, nel mio vocabolario, significa riacquistare le forze, riguardarsi, starsene per un poco tranquillo.
Da quanto era uscito da sotto i ferri non era stato un attimo fermo, Pannella . l'impegno per la vicenda di Radio Radicale; trasferte a Parigi per il convegno antiproibizionisti in materia di droga; perfino qualche giorno di digiuno; e certo molto altro che non so.
"Un pò ammaccato" come aveva detto lui una domenica pomeriggio sotto palazzo Chigi, a chiedere d'essere ascoltato un attimo da Romano Prodi, il cui tempo è talmente prezioso che non ha trovato neppure un attimo per una telefonata, ma non domo.
E posso ben immaginare gli umori dei medici, nel sentirsi dire da Marco, appena operato, che sarebbe andato al sit in davanti a palazzo Chigi, per sostenere la causa di Radio Radicale; e per la legalità e la libertà dell'informazione.
Sei matto Pannella? Non stai chiedendo troppo a te stesso?
" Diciamo ", rispose quella domenica, "che uno non è che può starsene a fare le convalescenze in Svizzera; non ci credo.
Certo io voglio festeggiare il fatto che mi hanno messo in condizioni di difendere la mia vita e la vita del diritto del mio paese. e visto che mi hanno messo in queste condizioni , che altro devo e posso fare, se non difenderla ? "
E così, caparbio, tenace, irriducibile e duro di cervice, Pannella ci ha dato quest'ennesima vittoria della volontà dell'ottimismo.
E' vero comunque che nulla si regala, che tutto si paga. Legge inesorabile, e amara, che vale anche per Marco.
Vorrei- e non credo di esser il solo a volerlo- che Marco per un poco smettesse di sfidare se stesso.
Vorrei che quei radicali che gli sono più vicini (e che danno ogni giorno corpo e vita a quel comune sentire che sentiamo d'avere), in qualche modo riuscissero a imbrigliarlo; a tenerlo fermo e lo costringessero a fare d'imperio quella convalescenza di cui ha bisogno. e vorrei trovare le parole giuste per dirgli che forse a volte è meglio rinunciare a una battaglia oggi, per poterne combattere dieci domani.
Vorrei insomma che Marco si ricordasse che ci è troppo prezioso, e che non può permettersi il lusso di non curarsi della sua salute.
Immagino quella che forse potrebbe esser la sua risposta: " QUESTO E' BUON SENSO, MENTRE IO MI OCCUPO DEL SENSO BUONO".
Ma per una volta l'uno e l'altro non potrebbero coincidere ?