Numero 4 - 29 giugno 1998SEMPRE PIU' EVIDENTE IL FRONTE DEI CONTRARI GUIDATO DA USA, CINA E PAESI ARABI.
I negoziati per la stesura finale dello statuto per il Tribunale Internazionale permanente stanno procedendo molto lentamente, nelle prime due settimane solo 10 articoli su 116 sono stati chiusi. Molti sono gli stratagemmi dei contrari ad una istituzione che possa terminare l'impunità diffusa per i peggiori crimini contro l'umanità: gli Stati Uniti, che hanno la delegazione più numerosa, e che quindi seguono tutti gli aspetti del documento, hanno adottato la strategia della proposizione di emendamenti a tutti gli articoli; la Cina agisce sui paesi asiatici scoraggiando prese di posizioni in sostegno all'efficacia e all'indipendenza della Corte; i paesi arabi - che in parte sono anche membri del gruppo dei "like-minded" - minacciano di indebolirne la strategia se il gruppo non ammorbidisce le proprie posizioni su questioni delicate come ad esempio le pene, oppure i conflitti armati interni.
I 18 giorni di lavoro che restano devono essere utilizzati appieno per i negoziati, ma le necessità di accordi non devono forzare al compromesso a tutti i costi. Le difficoltà create dal fronte avverso alla Corte devono essere affrontate non sempre con spirito compromissorio, (molto spesso chi annacqua i negoziati in virtù di esigenze legate a supposti interessi nazionali, in seguito non firma o ratifica i documenti che ha contribuito a modificare), bensì con la volontà di ottenere il miglior testo realisticamente possibile.
Alle soglie del secondo millennio è necessario iniziare a porre fine all'impunità regnante a livello internazionale, ma iniziare con il piede sbagliato potrebbe fermare per altri cinquant'anni la possibilità di implementare una giustizia realmente universale ed efficace.
L'IMPEGNO DI ALLEANZA NAZIONALE A FIANCO DEL PARTITO RADICALE
Il Vicepresidente del Gruppo di Alleanza Nazionale alla Camera ha assicurato il massimo impegno di AN alla Camera ed al Senato in sostegno dell'azione transnazionale del Partito Radicale per l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale. "E' un'azione", ha detto Selva a Radio Radicale, "che è necessario trovi i più ampi consensi in Italia".
CONSIGLIO DI SICUREZZA: Secondo Selva, che è iscritto al Partito radicale per il '98, la questione del Tribunale coinvolge problemi più ampi, come quella della riforma del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Su questo Selva si è espresso a favore di una rappresentanza comune dell'Unione europea in seno al Consiglio di Sicurezza.