Numero 5 - 30 giugno 1998PREOCCUPATO ALLARME LANCIATO DAL PRESIDENTE DEI LAVORI SULLA LENTEZZA DEL NEGOZIATO E I RISCHI DI FALLIMENTO DELLA CONFERENZA.
A metà del negoziato sullo statuto, solo il 10% degli articoli dello statuto è stato chiuso; le questioni piu' rilevanti restano ancora aperte, mentre proposte di nuovi articoli continuano ad essere presentate quotidianamente. L'Ambasciatore canadese Kirsch, Presidente del Comitato di insieme (Committee of the Whole) ha lanciato nella mattinata di ieri un preoccupato appello alla collaborazione e al negoziato per ottenere un trattato ratificabile alla fine della Conferenza.
Anche Emma Bonino, che guida la delegazione della Commissione europea, si è associata alle preoccupazioni dell'Ambasciatore canadese, e ha incontrato sia il Presidente della Conferenza, Giovanni Conso, sia il Regno unito e l'Austria - alla vigilia del passaggio della presidenza di turno dell'Unione europea - per sensibilizzare il Governo ospite e i paesi "like-minded" sulle serie possibilità di fallimento della Conferenza se il ritmo dei negoziati non vedrà un salto di qualità nel merito e nel metodo dei lavori.
SEMPRE PIU' CHIARO IL FRONTE DEI SABOTATORI DELLA CONFERENZA DIPLOMATICA.
Negli ultimi giorni si sta delineando un fronte sempre piu' compatto di contrari al Tribunale Penale Internazionale. Oltre alle potenze permanenti del Consiglio di Sicurezza, molto attente a mantenere la corte sotto il proprio controllo, il blocco arabo si sta presentando sempre piu' come un gruppo unito nel voler far fallire la conferenza di Roma.
Su questioni come la pena di morte, i conflitti armati interni, i territori occupati, le violenza alle donne, le posizione degli arabi si distinguono per la loro intransigenza e assoluta chiusura al dialogo con il fronte dei favorevoli. Oggi pomeriggio si terrà un'importante sessione che tratterà delle pene che il Tribunale potrà comminare.
PAOLO CENTO: PRONTI ALLA MOBILITAZIONE
Il deputato verde Paolo Cento, iscritto al Partito Radicale, ha dichiarato a Radio Radicale che è necessario mobilitare nei prossimi giorni l'opinione pubblica per le conclusioni positive della Conferenza Diplomatica, oggi in pericolo anche a causa del fatto che è diminuita la pressione e l'attenzione dall'esterno. Dobbiamo fare sentire tramite il Partito Radicale, ha detto Cento, che c'è nel Paese una "comunità" che è pronta, su questo a dar battaglia, per non lasciare da sole le diplomazie impegnate nei negoziati.