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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Rino - 6 luglio 1998
TRIBUNALE INTERNAZIONALE: DA ITALIA NO A CONFERENZA-BIS =
(AGI) - Roma, 6 lug. - "Nessun ritardo nella creazione della

Corte penale internazionale". A undici giorni dalla prevista

conclusione della Conferenza diplomatica alla Fao, l'Italia

chiede che si risolvano i nodi in sospeso ("nessuno dei quali e'

insuperabile") e si oppone ad ogni ipotesi di slittamento.

"Riteniamo che la Conferenza si debba concludere

puntualmente il 17 luglio con l'istituzione del tribunale", ha

avvertito il capo della delegazione italiana, Umberto Leanza.

Gli ostacoli non mancano. Nelle prime tre settimane di

discussione, fra i delegati di 156 paesi e di 260 Ong sono

emersi contrasti sull'individuazione e definizione dei crimini

(in particolare quello di aggressione), sui rapporti con il

Consiglio di sicurezza dell'Onu, sulla giurisdizione inerente o

consensuale della Corte, sulla complementarita' tra

giurisdizione della Corte e giurisdizioni nazionali, sui poteri

del Procuratore e della Camera preliminare. (AGI)

Sar/Sic Segue

061550 LUG 98

---

Roma, 6 lug. - (Adnkronos) - La Conferenza di Roma dovra'

necessariamente concludersi con l'istituzione della Corte penale

internazionale. Non e' percio' ipotizzabile una seconda fase della

Conferenza che ''comporterebbe un ritardo indeterminato ed

inaccettabile di fronte all'ineluttabilita' di future violazioni di

massa dei diritti dell'uomo''. Per questo la delegazione italiana, a

meno di due settimane della fine della conferenza, dichiara che ''si

battera' affinche' nei prossimi giorni i lavori della Conferenza si

concentrino sulla soluzione dei nodi politici dell'esercizio''.

Nodi e questioni che -ha spiegato oggi il capo della

delegazione italiana, il professor Umberto Leanza, in una conferenza

stampa tenuta insieme al vice capo, il ministro Giuseppe Panocchia e

al consigliere legale, il professor Mauro Politi- non sono stati

ancora affrontati nella fase preliminare dei lavori in cui sono state

presentate le posizioni e cercate le convergenze sui punti in comune,

ponendo l'accento sulla diffusa e prioritaria aspettativa di

istituzione della Corte penale ed ''evitando un diretto contrasto

sugli aspetti cruciali dello Statuto''. In questa fase sono stati

trasmessi al Comitato di redazione una trentina di articoli, fra i

quali quelli sull'istituzione della Corte e sul crimine di genocidio,

sui quali non vi erano contrasti fra i paesi partecipanti.

Ora bisogna aprire la ''fase piu' strettamente di negoziato''

per trovare ''l'accordo su queste delicate questioni ancora in

sospeso al fine di giungere ad un progetto definitivo di Statuto, da

aprire alla firma il 18 luglio al Campidoglio''. La ricerca di ogni

eventuale compromesso per raggiungere ''un ampio consenso su di un

testo della Statuto'' dovra' avvenire -ha ribadito la delegazione

italiana- ''senza abbandonare i parametri di indipendenza,

effettivita' e di credibilita' che la Corte non potra' non avere''.

(segue)

(Men/Pn/Adnkronos)

06-LUG-98 15:58

NNNN

---

(Adnkronos) - Nell'impegno a concentrarsi sui ''punti

controversi'' l'Italia e' accumunata al gruppo dei paesi, i cosidetti

paesi ''like-minded'', ''il cui numero costantemente aumenta''. Nel

gruppo figura la maggioranza dei paesi dell'Unione Europea, ma

nonostante la comune posizione, espressa a Cardiff, per quanto

riguarda la costituzione della Corte, una posizione europea comune

alla conferenza non c'e'. ''Far parlare i Quindici con una stessa

voce -ha dichiarato il ministro Panocchia- sarebbe importante, ma,

aldila' delle dichiarazioni di principio e di buona volonta', e' un

auspicio piuttosto che una realta'''.

Fra i nodi cruciali da sciogliere, il professor Leanza,

ammettendo che ''pur cercando di mantenere un atteggiamento disteso''

tutte le delegazioni hanno ''sostanzialmente e confermato le proprie

ben note posizioni'', ricorda la definizione dei crimini, i rapporti

con il Consiglio di Sicurezza e la questione dell'aggressione, i

poteri del Procuratore e quelli della Camera preliminare. ''Nessuno

di tali nodi e' insuperabile: si tratta di scioglierli nel rispetto

dei principi dell'autonomia e dell'effettivita' della corte''.

Per quanto riguarda la Camera preliminare, che dovrebbe,

all'interno della futura Corte, avere un ruolo simile a quello del

Giudice delle indagini preliminari italiano, proprio questa - ha

sottolineato Politi- con la sua funzione di controllo dell'operato

del procuratore potrebbe fornire garanzie a quegli stati che temono

un eventuale strapotere del procuratore, escludendo pero' l'idea di

qualsiasi controllo esterno dell'attivita' della Corte e senza

intaccare l'essenziale potere del procuratore di avviare il il caso

in modo indipendente.

(Men/Pn/Adnkronos)

06-LUG-98 16:01

NNNN

 
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