Numero 15 - 11 luglio 1998GIURISDIZIONE: ORMAI SOLO OPZIONI SECCHE SUI CRIMINI.
Alle ore 18,00 di ieri l'ufficio di Presidenza del Comitato di lavoro (Committee of the Whole) ha distribuito alle 162 delegazioni un documento riassuntivo della discussione di due giorni sulla giurisdizione e i crimini. Nel testo sono riassunte in maniera molto efficace le opzioni che hanno riscontrato la maggioranza di consensi, e per ogni articolo sono presentate solo due opzioni, rendendo più veloce la decisione finale che da lunedì dovrà porre fine ai negoziati sui vari aspetti per chiudere lo statuto al termine della settimana prossima. Le posizioni rimaste sono sostanzialmente quelle dei 'like-minded' a favore di una corte efficace e indipendente e quelle degli USA che vogliono limitare la giurisdizione della Corte e l'autonomia dal Consiglio di sicurezza.
CRIMINI CONTRO L'UMANITA': LE VIOLENZA SESSUALI RESTANO ANCORA FUORI.
Il blocco arabo, alleato con la Santa sede e le organizzazioni per il movimento per la vita, è riuscito a impedire la definitiva inclusione di norme specifiche relative all'inclusione delle violenze sessuali tra i crimini contro l'umanità. Già in molti documenti internazionali, come per esempio la piattaforma d'azione, adottata alla Conferenza di Pechino del 1995, si riconosce la necessità di prendere in considerazione i crimini commessi contro le donne e i bambini. Una categorica esclusione di questi atti comporterebbe un passo indietro rispetto ai progressi intrapresi in questo campo dalla comunità internazionale.
KOFI ANNAN SCRIVE A CONSO
Il Segretario-generale dell'Onu ha scritto al Presidente della Conferenza diplomatica Giovanni Conso per comunicargli la sua speranza che la Conferenza possa arrivare ad adottare lo statuto della Corte penale il 17 di luglio. Annan ha ribadito la necessità che la Corte possa realmente fare giustizia per le vittime di crimini orrendi e diventare un efficace strumento, e non un mero espediente, di giustizia universale dando prova che una coscienza internazionale sta nascendo.
E' ORA DI ISTITUIRE IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE.
Conferenza stampa di Emma Bonino, Olivier Dupuis, Sergio Stanzani, Danilo Quinto ed il Sindaco di Roma, Francesco Rutelli, per presentare le iniziative di mobilitazione nell'ultima settimana dei lavori della Conferenza Diplomatica delle Nazioni Unite per l'Istituzione del tribunale Penale Internazionale.
La conferenza stampa si è tenuta nella scenografia di una mostra fotografica dal titolo "1945-1998: le immagini dell'orrore", in cui erano esposte foto di genocidi: dallo sterminio armeno a quello dell'olocausto, da Pol Pot alla ex-Jugoslavia, fino ai recenti massacri del Rwanda e dello Zaire.
Facendo il punto sullo stato dei negoziati, la Bonino ha affermato che le "vittime di troppi crimini chiedono giustizia, non sofismi giuridici o dosaggi equilibristici di sovranità nazionale", in particolare la Commissaria europea si è soffermata sulla posizione statunitense notando che: "Se la nuova Corte deve funzionare solo quando il Consiglio di sicurezza lo decide, allora tutto il negoziato in corso a Roma non serve a nulla, perché i tribunali ad hoc ce li abbiamo già e si tratterebbe soltanto di crearne altri. Proprio oggi ricorre il terzo anniversario del massacro di Sebrenitza; su questo massacro è stato istituito un tribunale ad hoc che sta giudicando gli accusati. [...] il problema è avere un Tribunale permanente, che costituisca anche un elemento di deterrenza. Un Tribunale che non aspetti che i genocidi abbiano luogo per essere creato, come è avvenuto fino ad oggi".
Emma Bonino ha auspicato che gli americani a non manchino questo appuntamento storico, ed in tale contesto ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa del Pr e di 'Non c'è Pace Senza Giustizia' di pubblicare una inserzione pubblicitaria a pagamento sull'International Herald Tribune tesa a sensibilizzare l'opinione pubblica statunitense sulla questione, richiamando gli impegni assunti dal Presidente Clinton durante la cerimonia di inaugurazione dell'Assemblea generale.
Il Segretario del Partito radicale Olivier Dupuis ha rivolto infine un appello ai mass media affinché garantiscano la massima pubblicità alla manifestazione del 14 di luglio per dare un chiaro ed evidente segnale a tutte le delegazioni del mondo, ed in particolare ai membri permanenti del Consiglio di sicurezza, che non ci sono più scuse o alibi che tengano per ritardare ulteriormente l'istituzione del Tribunale penale internazionale.
Per informazioni sulla manifestazione del 14 chiamare: 06/68.97.91