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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 22 luglio 1998
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("Sole 24ore" del 22/07/98)

"GINEVRA - Poteva essere la prima donna a diventare Segretario generale delle Nazioni Unite, ma le è stato preferito un rappresentante del Terzo mondo. Adesso Gro Harlem Brundtland è la prima donna a guidare l'Organizzazione mondiale della sanità. Ma il suo compito non sarà meno complesso e delicato, dovendosi far carico del rilancio dell'istituzione sanitaria dell'Onu diventata negli ultimi dieci anni, sotto la gestione del suo criticato predecessore, il giapponese Hiroshi Nakajima, sinonimo di cattiva gestione, scarsi controlli finanziari e carente moralità, affetta anch'essa da "onuite".

La Brundtland ha accettato la sfida, sapendo che per l'Oms potrebbe essere l'ultima chance per recuperare credibilità. E non ha perso tempo. Nominata all'inizio dell'anno, grazie al sostegno congiunto di americani ed europei, ha mandato una squadra di tecnici a Ginevra mesi prima di insediarsi, ieri, come nuovo direttore generale, con il mandato di studiare le possibili opzioni per ristrutturare l'organizzazione. Il cui problema fondamentale risiede in una burocrazia elefantiaca - 4.500 funzionari, di cui poco meno della metà a Ginevra - che ne paralizza le attività.

Sono in molti a essere convinti che la scelta della "Thatcher della sinistra" possa essere quella giusta per rilanciare l'Oms. E l'ex premier norvegese non ha deluso le attese, presentandosi ieri ai giornalisti al suo primo giorno di lavoro con idee chiare e un programma di lavoro preciso. Puntando sul "gioco di squadra" ha nominato immediatamente i nove nuovi membri del suo "gabinetto", scegliendoli tra manager provenienti da tutto il mondo con esperienza sia nella sanità pubblica che nell'industria privata. Conscia dell'importanza vitale dei rapporti con il settore privato, la Bruntland ha lanciato un invito ad aprire l'istituzione alla società civile, ai professionisti della salute e della ricerca e al settore privato. Il solco è già stato tracciato dal recente accordo con la Smith-Kline Beecham (1,5 miliardi di dollari per 20 anni) per una campagna contro l'elefantiasi. Ma il nuovo direttore generale dovrà lavorare duro per vincere la corazza di sfiducia nei confronti dell'Oms.

Per stringere la cooperazione con i privati sarà comunque fondamentale una maggior efficienza. Nel segno della trasparenza la Brundtland ha annunciato da subito l'entrata in vigore di un "codice di comportamento finanziario" che obbliga tutti i responsabili ad alto livello a comunicare i propri legami o interessi con il settore privato. E per rendere più efficace il lavoro, tutti i programmi tecnici sono stati raggruppati in nove gruppi, guidati da altrettanti direttori esecutivi. Pugno di ferro fin dall'inizio, quindi, anche se la norvegese è apparsa attenta a non scontrarsi in maniera frontale con una burocrazia molto politicizzata, che rischia di paralizzare i suoi tentativi di riforma a suo danno.

<>, ha indicato ieri citando alcuni dei settori sanitari prioritari, tra i quali figurano nuove sfide affiancate a vecchie patologie riemergenti. Ma quella che appare la sua battaglia personale è l'intensificazione della lotta contro il fumo, che lascia presagire rapporti non facili con la <> mondiale.

Per quello che è il principale obiettivo dell'Oms - <>, laddove per salute si intende non solo l'assenza di malattie ma <> - la Bruntland ha a disposizione un bilancio biennale da 1,8 miliardi di dollari, per oltre la metà provenienti da finanziamenti volontari, ma che si dice sia destinato per quasi il 50% a spese di personale e di struttura. Il suo insediamento è stato salutato da una donazione di 2,5 miliardi di dollari della Fondazione Rockefeller, a sostegno della riforma annunciata. Una risorsa insperata per rilanciare un'istituzione che nel suo mezzo secolo di vita ha contribuito a migliorare l'aspettativa di vita media mondiale dai 48 anni del '55 ai 66 attuali. E, secondo le previsioni, dovrebbe arrivare a 75 anni nel 2025. Anche se, sottolinea l'ultimo rapporto Oms, la maggior longevità è <> se accompagnata da una bassa qualità

di vita. (Pierangelo Soldavini)".

 
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