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Conferenza Partito radicale
Fischetti John - 1 agosto 1998
ritorno al futuro

un paio di giorni fa ho ricevuto una delle consuete telefonate dalla sede del

PR a Roma, per richieste di contributi e/o di mobilitazione su iniziative

varie. Stavolta si trattava di trovare i soldi per organizzare il congresso

del Partito Radicale, verso fine anno a Roma.

Fra gli argomenti uno mi è sembrato degno di fungere da stimolo per un

dibattito in questo spazio: la proposta è di "riportare il Partito Radicale in

Italia". Testuale.

Vengono in mente varie possibilità:

- considerare fallita l'operazione "transnazionale" e agire di conseguenza;

- separare le attività politiche trannazionali da quelle italiane, chiudere

definitivamente la Lista Pannella e rifondare il PR in Italia con le

caratteristiche proprie di partito (concorrente alle elezioni, etc.).

- considerare il transnazionale e le sue battaglie a partire da un Paese (un

po' come a suo tempo la scelta fra "fare il socialismo in un Paese e poi

esportarlo oppure promuovere la rivoluzione mondiale") utilizzando le risorse

statuali, come ad esempio il coinvolgimento di Dini nelle procedure per la

costituzione del tribunale internazionale permanente.

Ho saputo che l'argomento "Riportare il Partito Radicale in Italia" è stato

usato anche in altre telefonate fatte a persone che conosco. Quindi è parte di

una campagna organizzata.

Inoltre la proposta del PR transnazionale di far confluire nella propria

struttura le organizzazioni satelliti (Nessuno tocchi Caino, Non c'è pace

senza giustizia, CORA, ERA, etc.) che fine farà?

Voi che ne pensate?

John

--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem

 
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