Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 26 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 13 agosto 1998
Trascrivo alcuni passi della pubblicazione di Amnesty International "Bosnia-Rapporto sulle violazioni dei diritti umani" (Edizioni Sonda, Torino, febbraio 1993), anche (ma non solo) per la loro attualità rispetto alla situazione in Kosovo:

"Amnesty International esprime profonda indignazione per le enormi sofferenze e distruzioni che stanno avvenendo in Bosnia-Erzegovina a causa della guerra civile scoppiata nell'aprile 1992. Amnesty International non prende alcuna posizione in merito alla legittimità delle rivendicazioni territoriali o degli obiettivi politici avanzati dai belligeranti, ma esprime profonda preoccupazione per le violazioni dei diritti umani che ne conseguono... Amnesty International esprime preoccupazione anche riguardo al diritto dei rifugiati di non subire il rimpatrio coatto in Bosnia, dove rischiano violazioni dei diritti umani, e riguardo alla mobilitazione coatta nelle forze armate della Bosnia di uomini e donne che si sono dichiarati obiettori di coscienza...(nella pubblicazione non vi è alcuna informazione sul rispetto dei diritti degli obiettori di coscienza nell'esercito serbo, serbo-bosniaco e croato, ndr)... Amnesty International intende restare politicamente imparziale in tutto il suo lavoro per la promozione e i

l rispetto dei diritti umani...

Diritto internazionale

Le ripetute e gravi violazioni delle più elementari norme di condotta occorse in Bosnia-Erzegovina sono vietate sia dalla normativa sui diritti umani sia dal diritto umanitario. In modo particolare per quanto riguarda i principi fondamentali, quali il diritto alla vita, alla integrità fisica e al diritto a non subire la tortura e i maltrattamenti, ci si dovrebbe attendere che tutte le parti in Bosnia rispettassero almeno le norme basilari delle consuetudini internazionali in materia di diritti umani, di strumenti pattizi quali la "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo", il "Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici" e del diritto umanitario.

Sia le norme consuetudinarie che i trattati quali il "Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici" stabiliscono che il diritto alla vita e il diritto a non subire la tortura o altri trattamenti o pene crudeli, inumane o degradanti costituiscono due diritti che devono essere sempre tutelati e che non possono essere sospesi in alcun caso. Persino una grave mergenza pubblica o lo stato di guerra non rappresentano giustificazioni per la loro violazione. Questi fondamentali principi in materia di diritti umani si applicano indifferentemente in tempo di guerra e di pace.

Inoltre le norme del diritto internazionale umanitario istituiscono requisiti minimi per la protezione degli individui in situazioni di conflitto armato come quello nella Bosnia-Erzegovina. In particolare l'articolo 3 di tutte e quattro le "Convenzioni di Ginevra" del 1949 definisce gli individui nei cui confronti si applica la tutela in maniera chiara ed esaustiva: "Le persone che non svolgono alcun ruolo attivo nelle ostilità, compresi i membri delle forze armate che abbiano deposto le armi e quelli non in grado di combattere amotivo di malattie, lesioni, detenzione o qualsiasi altra causa...".

Il paragrafo 1 dell'articolo 3 richiede che "in tutte le circostanze" queste persone siano "trattate in modo umano, senza alcuna distinzione fondata su razza, colore, religione, o fede, sesso, nascita o censo o qualsiasi altro criterio similare". L'articolo quindi proibisce "in qualsiasi momento e luogo in riferimento alle persone sovramenzionate" azioni quali:

a) la violenza contro la vita e la persona, in particolare l'omicidio di ogni genere, le mutilazioni, i trattamenti crudeli e la tortura;

b) la cattura di ostaggi;

c) l'oltraggio nei confronti della dignità personale, in particolare i trattamenti umilianti e degradanti...

... Va inoltre ricordato che la Repubblica Federale Socialista di Iugoslavia ha aderito alle quattro "Convenzioni di Ginevra" e ai due "Protocolli" addizionali rispettivamente nel 1950 e nel 1979. Pertanto ... nel diritto internazionale tutti gli stati che sono derivati dallo smembramento della Iugoslavia continuano a essere vincolati da questi trattati...

... Il diritto di ogni individuo alla "libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni stato" è sancito dall'articolo 13 della "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo". Lo stesso articolo sancisce anche il diritto di ogni individuo di "lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese"... L'espulsione coatta in un altro paese è anche esplicitamente trattata dall'articolo 49 della "IV Convenzione di Ginevra", che proibisce, "indipendentemente dalla motivazione", "i trasferimenti forzati, individuali o di massa, come le deportazioni, di persone che si trovino sotto il controllo di una parte in conflitto, dai territori occupati a territori della potenza occupante o di ogni paese, occupato o meno..."....".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail