Da alcuni lanci delle agenzia AGI, ANSA, ADN-KRONOS, del 14 agosto:
JUGOSLAVIA: CAMPAGNA RADICALI PER INCRIMINARE MILOSEVIC
Roma - Con l'obiettivo di esercitare una forte pressione sul tribunale dell'Aja affinche' incrimini il presidente della federazione jugoslava Milosevic, ritenuto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, prima in Croazia ed in Bosnia, ora nel Kosovo, il partito radicale ha dato il via oggi ad una campagna internazionale.
L'iniziativa, presentata stamane dal segretario del partito, Olivier Dupuis, prevede da una parte la raccolta di firme di privati cittadini in vari tavoli che saranno allestiti a partire da oggi e fino al 16 agosto in varie localita' anche turistiche, dall'altra la ricerca di adesioni da parte di parlamentari italiani e di altri paesi europei.
Sono finora oltre cento - ha annunciato Dupuis - le personalita' del mondo della cultura e della politica che hanno aderito all'appello indirizzato dal partito radicale al procuratore generale del tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia.
Tra gli altri firmatari il premio Nobel per la chimica John Polanyi, i presidenti emeriti della Corte costituzionale Antonio Baldassarre e Vincenzo Caianiello, una quindicina di parlamentari europei, una ottantina tra senatori e deputati italiani di quasi tutte le forze politiche, numerosi attori, scrittori, artisti.
Una eventuale incriminazione di Milosevic, ritenuto responsabili di torture, deportazioni, violazioni dei diritti umani nel Kosovo, secondo Dupuis, ne provocherebbe la fine politica, riaprendo ai serbi ''la possibilita' di ricostruire le democrazia e lo stato di diritto nel priori paese''.
Dupuis in una conferenza stampa ha accusato il mondo occidentale di non avere fatto nulla per fermare la repressione delle forze di polizia nel Kosovo: non sono state decise - ha detto - interruzioni dei collegamenti aerei; non ci sono state sanzioni economiche o diplomatiche ne' reali pressioni militari; non ci sono state pressioni per garantire lo svolgimento di inchieste e accertamenti sui massacri compiuti dalle forze di Belgrado.
Secondo Dupuis, bisogna ''mettere fine all'alibi secondo cui Milosevic e' un elemento indispensabile per assicurare la stabilita' della regione'' ed ottenerne la incriminazione non solo perche' possa essere giudicato ma per contribuire, come e' avvenuto con Karadzic e Mladic, alla sua neutralizzazione politica.''