Da alcuni lanci dell'agenzia ANSA del 15 agosto 1998:
EX-JUGOSLAVIA: RADICALI, RACCOLTA FIRME CONTRO MILOSEVIC
Roma - La perentoria scritta ''Quest'uomo va incriminato!'' campeggia in calce ad un enorme primo piano di Slobodan Milosevic, il presidente della Federazione Jugoslava. Di fronte alla fontana di Trevi ci sono svariati primi piani come questo, in varie lingue, cosi' che quasi tutti i turisti che giungono nella piazza, accaldati e rilassati dalla Roma ferragostana che e' praticamente nelle loro mani, per un attimo vengono turbati da quel volto che rammenta loro guerra, stupri, pulizia etnica. Superato il momento di incertezza qualcuno si avvicina al banchetto, appone la propria firma ai moduli prestampati e introduce una banconota nei due recipienti trasparenti che raccolgono i contributi a favore dell'iniziativa.
Dalle 10 di stamattina e fino alle 20 di questa sera, il Partito Radicale, a Roma come in altre dodici citta' italiane, sensibilizzera' l'opinione pubblica affinche' il Tribunale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia dell' Aja - cui saranno consegnate le firme - metta sotto inchiesta il presidente dei serbi.
''E' il responsabile della guerra nella ex Jugoslavia, dei massacri, dei campi di sterminio ed ora anche della guerra nel Kosovo, dove da dieci anni il governo serbo porta avanti la repressione dell'etnia albanese'' ha sostenuto un esponente del Partito Radicale, Roberto Spagnoli. ''La nostra - ha aggiunto - e' una campagna politica contro Milosevic, considerato da Europa e Stati Uniti un elemento di stabilita' nella regione, non contro i serbi, non ne possiamo piu' del razzismo nei confronti di questa popolazione''.
La campagna e' stata avviata una decina di giorni fa, banchetti sono stati sistemati in varie citta' del mondo (Bruxelles, Mosca, New York, Budapest). L'iniziativa ferragostana e' una tradizione per il Partito Radicale, che ogni anno raccoglie firme per un argomento particolare (guerra in Bosnia, pena di morte, ecc.).
Alle 17 e' previsto un intervento del segretario del Partito Radicale transnazionale Olivier Dupuis e di alcuni dei parlamentari, esponenti del mondo accademico e della cultura che hanno aderito all'iniziativa.