da alcuni lanci dell'agenzia AGI, del 17 agosto:
KOSOVO: PR, ADESIONI A CAMPAGNA "FERMA MILOSEVIC"
Roma - L'appello del Partito Radicale per l'incriminazione del Presidente della Federazione jugoslava, Slobodan Milosevic, presso il Tribunale dell'Aja, per genocidio e crimini contro l'umanita', e' stato a oggi firmato da oltre 160 personalita' internazionali e italiane del mondo della politica e della cultura, oltre che da migliaia di cittadini.
Pier Ferdinando Casini, segretario del Ccd, a Radio Radicale ha detto: "Credo che dopo l'epoca di Tito i paesi della ex-Jugoslavia vivano grandi contraddizioni. Da queste contraddizioni si deve uscire sulla via maestra della democrazia e del rispetto dei diritti umani. Milosevic rappresenta il contrario, la prepotenza e l'incapacita' di tollerare riforme democratiche. Credo che oggi Milosevic vada perseguito per i reati infamanti di cui si sta macchiando".
"Le responsabilita' della guerra in Kosovo - sostiene Umberto Ranieri, responsabile esteri dei Ds - sono delle autorita' di Belgrado, quindi di Milosevic. Milosevic porta responsabilita' gravissime sul succedersi di guerre e di stragi nella ex-Jugoslavia. Oggi l'obiettivo fondamentale da perseguire e' quello di bloccare l'iniziativa delle truppe speciali serbe del Kosovo, e cercare una soluzione pacifica che rispetti le aspirazioni della popolazione albanese. La comunita' internazionale ha lasciato che la situazione precipitasse fino al punto cui e' giunta. E si e' lasciato sotto silenzio quello che succedeva nel Kosovo. Una iniziativa come quella del Partito Radicale e' importante per incidere su questo silenzio".
"Quella di chiedere l'incriminazione di Milosevic - ha dichiarato Margherita Hack, astrofisica, direttrice dell'Osservatorio di Trieste - e' una iniziativa necessaria, una ottima iniziativa... Milosevic parla proprio di pulizia etnica, ed e' una cosa vergognosa, si ritorna ai tempi di Hitler. Chi ha un po' di coscienza non puo' non pensare a quello che sta succedendo in Kosovo. Sono cose vergognose, cose che si pensavano finite, ricordi della seconda guerra mondiale".