Caro Gianfranco!

Sai bene, per aver partecipato a tutte le nostre riunioni interne, come Pannella sia intervenuto più volte a favore delle nostre posizioni. Almeno fin da quando nell'aprile di 2 anni fa Dupuis comunicò, appunto in occasione di uno dei nostri incontri di Partito, che stava preparando con gli esperantisti (ma non si riferiva a noi, i radicali esperantisti, bensì gli altri) un seminario al PE (evidentemente in accordo con te, anche se in quella occasione ti guardasti bene, saggiamente peraltro, di difendere Dupuis su una simile assurda decisione). Pannella intervenne ovviamente contro quella decisione. Il risultato fu che Dupuis quel seminario non lo fece ma impedì anche a noi di farlo.

Ricordandoti ciò, quindi, ritengo quanto mai inopportuno il tuo riferimento a Marco che ha sempre difeso (evidentemente perché lo meritavano) le posizioni mie e dell'ERA.

Allora... tiriamolo in ballo davvero e ora Marco Pannella: sentiamo il suo parere. Sei d'accordo?

Rispetto alla mia relazione se mi chiedi di rinnegare la verità, mi spiace, ma non posso farlo. Anzi, in quella relazione sono stato anche troppo prudente rispetto alla violenza politica con la quale ha operato il Segretario del Partito (ma su questo, se prima o poi ci sarà concesso e Marco Pannella ben presente, sarò ben più preciso e documenti alla mano al Congresso del Partito stesso).

Rispetto alle tue autoaccuse di "frescone" non vedo perché tirare in ballo me e non il tuo non avere verso questa campagna "il minimo feeling".

Alla tua riflessione personale sulle spettanze associative non rispondo nel dettaglio perché davvero totalmente fuori dalla storia dei rapporti tra associazioni e Partito e tu questo lo sai molto bene.

Caramente, Giorgio Pagano