KOSSOVO: ''E SE I RAID AIUTASSERO MILOSEVIC?''
Belgrado, 9 ottobre - E se i raid della Nato, anziche' indebolirlo, rafforzassero il presidente jugoslavo Slobodan Milosevic? L'interrogativo, man mano che si avvicina l'ora x per un intervento militare dell'Alleanza atlantica per aiutare la popolazione del Kossovo, e' ormai sulla bocca di molti a Belgrado, di intellettuali e politici dell'opposizione, di uomini d'affari e gente comune. Secondo loro - scrive in un'analisi del 'Washington Post' Jeffrey Smith - i raid della Nato, piu' che scatenare la rabbia della popolazione contro il presidente, potrebbero ''provocare un'ondata di nazionalismo e di repressione politica che rafforzerebbe Milosevic e indebolirebbe i suoi gia' deboli oppositori interni''.
Piu' volte, i leader del Partito socialista hanno infatti minacciato che risponderanno ai raid proclamando lo stato d'emergenza e dunque vietando qualsiasi attivita' politica indipendente. Dice allarmato Miodrag Perisic, vice presidente del Partito democratico, la piu' importante forza dell'opposizione: gli attacchi aerei daranno al presidente jugoslavo il pretesto per portare a compimento ''lo sterminio delle ultime isole dell'opposizione''.
A Perisic, minacciato di morte, dopo aver chiesto in parlamento le dimissioni di Milosevic, fa eco Mladjen Dinkic, economista dell'universita' di Belgrado, secondo cui il presidente potrebbe servirsi dei raid ''per introdurre una dittatura ancora piu' forte''. Del resto, continua il 'Washington Post', tutti riconoscono che la vera forza di Milosevic sta nell'approfittare delle debolezze altrui - il presidente sa che l'Europa non fara' molto per aiutare i musulmani, dice Zarko Korac, professore universitario - e di sguazzare nelle situazioni di crisi: ''Puo' solo governare in condizioni che non siano normali - dice Veran Matic, della radio indipendente B92 - non puo' funzionare in tempo di pace''. (Adnkronos)