KOSSOVO: PR, SACRIFICATI DIRITTI DI SERBI E ALBANESI
Roma, 13 ottobre - Secondo il Partito radicale, l'accordo raggiunto a Belgrado non fa altro che ''confermare la centralita''' del presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, ''rafforzare il suo ruolo di interlocutore nel 'processo di pace''' e ''sacrificare ancora una volta i diritti fondamentali dei serbi e dei kossovari sull'altare di un regime nazional-comunista che i governi occidentali hanno deliberatamente deciso di salvare ancora''.
Il Pr ricorda che a tre anni dalla firma degli Accordi di Dayton, ''protagonisti gli stessi Holbrooke e Milosevic'', meno del 20 per cento dei profughi bosniaci sono rientrati nei propri villaggi e i leader serbo bosniaci ricercati dal Tribunale Internazionale delle Nazioni Unite all'Aja per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia, Ratko Mladic e Radovan Karadzic, non sono ancora stati arrestati. Il Pr conferma quindi di voler continuare a lavorare giorno dopo giorno per la liberazione di tutti i prigionieri politici, per il rientro di tutti i profughi e per l'incriminazione e l'arresto di tutti i criminali di guerra, ''a cominciare dal supremo capo della mafia nazional-comunista di Belgrado: Slobodan Milosevic''. (Adnkronos)