Strasburgo 21 ottobre 1998
Dibattito sulla situazione in Kosovo - Intervento di Olivier Dupuis
Dupuis (ARE) Signor Presidente, Signora Presidente del Consiglio, Signor Commissario, vorrei innazitutto dire al Sig. Titley che bisogna veramente avvero avere molto coraggio per dire che si è trovata una soluzione in Kosovo, che ci sono dei progressi.
Penso che dopto tutti i tentativi fatti da alcuni di noi nel coro di questi ultimi mesi, bisogna rendersi all'evidenza e forse ricondurre il Consiglio e la Commissione alla realtà. Questa realtà è la perpetua rinuncia, da parte dell'Unione europea oggi davanti al dramma, alla tragedia del Kosovo e della Serbia, rinuncia analoga a quella dell'Europa rispetto a quello che succedeva in Cecoslovacchia, poi in Austria e dovulque altrove negli anni 1930. Penso che sia veramente scandaloso che siano stati gli americani a sporcarsi le mani in Kosovo mentre l'Unione europea sembra rinunciare a qualsiasi intervento, a qualsiasi politica, a qualsiasi obbiettivo politico. Fino a quando ci sarà questo Signor Milosevic a Belgrado, non ci sarà pace né per gli Albanesi, né per i Serbi, né per gli Ungheresi, né per gli Tzigani, né per nessuno nella piccola repubblica di Iugoslavia. Oggi si deve affrontare questo problema, organizzarsi per abbattere questo regime nazional-comunista. Non dispiaccia agli amici socialisti che f
esteggiano a giusto titolo le procedure penali avviate contro Pinochet, bisognerebbe che avessero finalmente il coraggio di cominciare a lavorare affinché Milosevic sia il più presto possibile condotto davanti al Tribunale de L'Aia, affinché Serbi e Albanesi, tutti assieme, possano ricostruire una democrazia e risolvere i loro problemi, che sono del campo della convivenza, mentre il nostro problema è, lo ripeto, il sostegno o no a un regime nazional-comunista.