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Vatinno Giuseppe - 9 novembre 1998
1998: Odissea nello spreco.
Viaggio allucinante attraverso le incredibili spese inutili.

L'Italia un Paese normale? No, l'Italia un Paese strano, basato su meccanismi farraginosi e su una burocrazia ottusa ed implacabile. Un Paese strano dicevamo; infatti se qualcuno si prende la briga di studiarsi le voci del bilancio trova molte sorprese....

Incominciamo dal Ministero del Lavoro che spende 176 milioni per la "Gestione dell'aggressivitß nei gruppi di donne"; invece il Ministero dell'Industria finanzia con 4 miliardi le ricerche sulla gomma da masticare, mentre gli Esteri devolvono alla steppa siberiana 5 miliardi e 50 milioni.

Giungiamo ad un'altra perla: il cinema; titoli eloquenti come "Una cavalla tutta nuda"e l'impronunciabile "Spiaccichiccicaticelo" sono stati finanziati dalla Presidenza del Consiglio con 196 miliardi elargiti a 500 giovani registi italiani.

Gli Enti Locali non sono certo da meno in questa gara al ridicolo; vediamo infatti che il Comune di Catania nel '96 ha speso 85,5 milioni per la squadra di tiro al piattello dei vigili urbani, mentre l'imprenditoria giovanile ha finanziato con 60 milioni un prestito d'onore per una signora napoletana che vende "l'aria di Napoli" in lattina (sic).

Anche il nord si da fare. La Regione Piemonte, ad esempio, ha stanziato la somma di 20 milioni per il convegno "Ermeneutiche della dignitß".

Italia Paese dell'impossibile.

Siamo l'unica nazione al mondo che ha creato un ente inutile per gli enti inutili: ci lavorano 300 impiegati e costa 26 miliardi l'anno. Del resto quella degli enti inutili una storia addirittura comica.

L'Unione edilizia nazionale fu soppressa da un regio decreto nel 1923: a 75 anni , naturalmente, ancora in vita.

Sopravvivono: l'ente nazionale per la protezione morale del fanciullo, il Consorzio nazionale produttori di canapa, l'Istituto di incremento ippico di Foggia e l'Opera pia per la cura balneare marina in Milano.

Se vero che nei primi 8 mesi del '97 sono state soppresse 34 strutture burocratiche altre 51 ne sono sorte.

Fra cui ricordiamo quelle dai nomi pi· fantasiosi, quali: il Comitato consultivo relativo sll'esportazione dei beni di duplice uso, il Comitato consultivo per i materiali di moltiplicazione e le piante di ortaggi.

Anche la Storia ha la sua fetta: spendiamo infatti 24 milioni l'anno per i veterani ed i reduci garibaldini, 4 miliardi e 872 milioni per l'Istututo nazionale studi ed esperienze di architettura navale, 20 milioni per il centro regionale pace e disarmo di Katmandu, 660 milioni per il Progetto "Donne in Agip", 2 miliardi e 48 milioni per medaglie al valore ed un miliardo e 100 milioni per il "Giardino verde multimediale per la didattica ambientale".

Anche i Trasporti vogliono la loro!

E cosø si scopre che le divise delle Fs, realizzate da una ditta spagnola, sono venute a costare ben 40 miliardi; ma niente in confronto di quanto spende la Camera dei deputati per ottemperare all'evangelico precetto "vestire gli ignudi": 900 milioni.

Le Poste spendono 7 milioni per incenerire i documenti (le lettere?), e la Sicilia utilizza 370 milioni per pagare ogni anno i caff dei 90 deputati dell'assemblea regionale e dei loro collaboratori.

Ancora pi· clamorose le spese per opere "sbagliate": come l'autostrada del Frejus, che collega il Piemonte alla Francia ed costata 200 miliardi; ora si scopre che le gallerie sono troppo basse.

Tra le bizzarie delle spese comunali non possiamo non ricordare:

il Comune di Molfetta che ha speso 30 milioni per un monumento che raffigura una Citroen schacciata tra due massi ed il Comune di Torino che ha stanziato 73 milioni per un corso di arti marziali rivolto ai giovani nomadi e 7 milioni per insegnare "l'arrampicata sportiva" ai detenuti diFerrante Aporti (per fuggire???).

Una curiositß riguarda poi le aziende ammesse al finanziamento del Ministero dell'Industria in base alla legge del '92 sulla imprenditoria femminile.

Per il '98 sono stati approvati 518 progetti per circa 50 miliardi di contributi.

Ne hanno usufruito estetiste, massaggiatrici e pornostar. Per esempio, Eva Henger ha chiesto 36 milioni, mentre "Oltre l'estetica" 237 milioni, "Adamo e Eva" 79 milioni, "Mani in pasta" 84 milioni.

L'Emilia Romagna nel '96 ha deliberato un finanziamento per il recupero dell'"autostima delle prostitute".

Diamo ora un'occhiata agli aiuti al Terzo Mondo.

Il progetto di "sviluppo del Pioppo in Anatolia" (iniziato nel '89 ed ancora in corso) costato oltre 14 miliardi, mentre il progetto "videotape" in Brasile, per l'incremento della produzione di videotape in Brasile costato 734 milioni, sempre meglio del programma per le lenticchie algerine costato 5 miliardi e 65 milioni.

Nel bilancio del '98 del Ministero degli Esteri, alla voce "cooperazione" si trovano 1336 miliardi (il doppio dell'anno precedente). Ci si finanziato: le elezioni in Nigeria (221 milioni), il processo di democratizzaione etiopica (212 milioni di trasferte di fantomatici "esperti in democrazia"), le centrali digitali dello Zimbawe (35 miliardi).

Compriamo i computer per le aule del Kenia (1 miliardo e 300 milioni), del Monzambico (328 milioni), della Cina (3 miliardi) e della Tunisia (4 miliardi e 100 milioni), mentre a volte non ci sono le sedie nelle scuole italiane (per esempio a Barletta).

Altro piatto ricco quello dei convegni.

L'Assodonna ha ricevuto 971 milioni per il corso "Chiave maestra per una nuova cultura imprenditoriale nel turismo", la Cariplo ha incassato 2 miliardi e 352 milioni per la "Riconversione del personale a rischio".

E veniamo ad un problema scottante: le consulenze.

Il comune di Napoli nel '97 ha speso 2 miliardi e 930 milioni, quello di Palermo 171 miliardi e 674 milioni.

Ed ora le beffe. Per discutere sulla fame nel mondo non possono, ovviamente, mancare i pranzi ufficiali, di Stato.

E veniamo quindi a sapere che a Roma, il 13-17 novembre '96, il pranzo dei delegati della Fao costato 120 milioni; mentre il costo totale del convegno, sulla carestia universale, stato di 2 miliardi e mezzo (600 milioni per l'affitto delle 600 auto blu ed 30 milioni in regali per i partecipanti).

I banchetti tengono sempre testa nella Capitale.

Al convegno"L'Europa e l'altra Europa" ci sono stati 120 invitati a cena, costo 60.550 lire a spese del Comune di Roma.

Una settimana dopo si inaugura il Fantafestival (XVII edizione). Cena buffet per 100 invitati sempre a 60.500 lire a testa.

Si replica con l'Assemblea internazionale dello Stato civile: all'Arancera di San Sisto ci sono 200 ospiti, 78 mila lire a testa; paga Rutelli.

Si calcola che, in Italia, l'offerta pubblica di cene, buffet e ricevimenti cubi circa si ripeta 100 mila volte l'anno per una spesa di 100 miliardi.

La sola Camera dei deputati stanzia 4 miliardi l'anno per i servizi di ristorazione, mentre il presidente Fs, Giancarlo Cimoli ha speso 200 milioni per la costruzione di un locale adibito a cucina ed una sala fa pranzo nei suoi uffici.

La Societß Aereoporti di Roma, per l'inaugurazione del nuovo molo di Fiumicino ha servito dieci tipi di antipasto, sei primi, cinque secondi caldi, quattro carni fredde, perle del Volga, granseola di Porto Cervo, spigola dell'Adriatico, "foie gras" tartufato, pennette ai porcini, gamberoni Enrico IV e una torta con scultura di marzapane raffigurante l'antico bacino del porto di Claudio.

Gli ospiti erano 342 giornalisti con un costo di 400 milioni, oltre un milione a testa.

E veniamo ad un'altra perla italica: le missioni.

Da sempre lo scaltro impiegato statale (non importa il grado o la mansione) ha viaggiato molto in Italia; stranamente erano sempre destinazioni, per cosi' dire, particolari. Viaggi in paesi sperduti (e natali...) dell'Aspromonte da parte di solerti funzionari e non dell'italica burocrazia.

E cosø si scopre che la giunta comunale di Torino, su proposta del sindaco Castellani, ha finanziato la trasferta dell'assessore corsico a Manchester, in Inghilterra, nei giorni 30 settembre e 1 ottobre '97 per "prendere visione degli impianti sportvi". Nulla di male? La missione per capita proprio nel giorno in cui la Juventus gioca a Manchester...speriamo almeno che l'assessore sia tifoso.

Per la riunione dei capi di governo a Denver, sempre nel '97, la rappresentanza italiana ha occupato 51 camere del Loews Giorgio Hotel (costo per notte della camera: dalle 200 alle 400 mila lire).

Trenta dipendenti Fs (in gran parte sindacalisti) hanno invece avuto dalla loro azienda un viaggio premio in Giappone. Costo: 6 milioni a testa con visita alla locale Disneyland.

La Regione Toscana ha invece inviato un suo dipendente a Bucarest per un simposio sulla "rigenerazione dei pneumatici".

Le Associazioni non sono da meno.

Quella dei combattenti interalleati, per esempio, rastrella 29 milioni e mezzo, mentre l'assoziazione nazionale combattenti antifascisti in Spagna 24 milioni e mezzo. All'associazione "Galline d'oro" 15 milioni pi· iva. Alla Associazione culturale romana dei danzatori scalzi 7 milioni. Un miliardo per il Centro musicale sloveno Glasbena Matica di trieste. La Valle d'Aosta finanzia l'Associazione degli ex consiglieri regionali, mentre la Sardegna dona 500 milioni per la "celebrazione della giornata del popolo sardo Sa Die de sa Sardinia".

Veniamo all'Italia della carta.

Infatti nel Bel Paese ogni giorno di fanno 20 milioni di fotocopie. Cinque miliardi di riproduzioni l'anno solo del settore pubblico.

La Regione Basilicata ha indetto una gara per il noleggio di una fotocopiatrice. Minimo garantito annuale: 2.400.000 copie, cioe' 10.000 copie al giorno lavorativo, 25 copie al minuto. Costo triennale per il contratto: 100 milioni pi· iva.

L'Universitß di Perugia ha indetto una gara per la fornitura di carta per fotocopie per un importo di 123 nilioni pi· Iva.

Se una risma costa circa 5000 lire, l'Ateneo acquisterß 24.600 risme, cio 80 risme pro die (festivi compresi) per un totale di 100 fotocopie al secondo.

In un Paese dall'enorme pressione fiscale ogni ulteriore commento risulta superfluo.

Giuseppe Vatinno

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