Inserisco qui un testo appena inviatomi da Franco Fucilli, che sintetizza una proposta da lui formulata nelle ultime riunioni settimanali dei radicali a Roma, il giovedi' sera.
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PREMESSA
La data di nascita del governo D'Alema segna la progressiva scomparsa dell'argomento Milosevic da giornali e televisioni.
Viceversa con la medesima progressione temporale assurge a rilievo internazionali e nazionali la questione Pinochet.
Per lui, e solo per lui, si vogliono ritenere applicabili le norme del codice penale spagnolo o italiano per i crimini commessi in Cile in danno di cittadini rispettivamente spagnoli o italiani.
Mi sembra necessario perciò riaffermare , o riproporre, i principi fondamentali del diritto rispetto al "fare giustizia" adattando, reinterpretando, estendendo o riducendo l'ambito di applicazione delle norme a seconda delle convenienze o delle emergenze.
Penso che sia necessario offrire anche a questo governo e, tra gli altri, al Ministro di grazia e giustizia Diliberto, comunista, o al Ministro degli esteri Dini, democristiano, l'opportunità di cimentarsi con la richiesta di incriminazione di Milosevic rivolta al tribunale Internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia.
Ad ogni buon conto, a fronte degli automatismi con il quale questo regime, nelle sue sembianze attuali, gestisce e gestirà la politica della giustizia e del diritto nazionale ed internazionali, non devono sfuggire a mio avviso alcuni elementi che stanno caratterizzando la persona di Massimo D'Alema nella sua qualità di capo del governo.
D'Alema ha delle attenzioni nei nostri confronti.
Ricordo il discorso tenuto, da leader del PDS, in un ultima convention della Lista Pannella in vista delle elezioni del '96. Dichiarò, a proposito del nostro tentativo di convergere ad una alleanza politica con il Polo (cito a memoria) "..in questo Polo, questa destra ci piace meno che mai, ... ma sapere che con quella parte ci siete anche voi, anche tu Marco, ci tranquillizza almeno un po'...";
Sono poi anche note le sue (avare) dichiarazioni grosso modo favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere;
Massimo D'Alema è anche il leader del PDS - ex PCI che per primo, rompendo una tradizione pluridecennale, è venuto ospite, qualche mese fa, in visita ufficiale nella sede del Partito Radicale per un incontro con Marco Pannella che aveva deciso di condurre uno sciopero della fame e della sete a causa della censura dei mezzi di informazione;
Ci ha ricevuto quando abbiamo protestato davanti alle botteghe oscure in occasione della battaglia per il rinnovo della convenzione a Radio Radicale;
A partire dalla trasmissione "Pinocchio" di Gad Lerner su RAI 2 dedicata a Milosevic, e nella quale eravamo presenti, tenutasi il giorno precedente all'ormai inevitabile incarico a D'Alema a formare il governo, si è registrato un improvviso e notevole intensificarsi della presenza di Marco Pannella si giornali e sulle televisioni, anche con interviste di particolare rilievo su TG 1e TG 2. Non saprei dire peraltro quale sa il nesso esatto tra questo e la Presidenza di D'Alema, ma probabilmente le "antenne" della RAI hanno captato per tempo gli orientamenti del signore di turno.;
L'invito ad Emma Bonino ad entrare nella compagine dei ministri del governo. Assoluta novità rispetto all'ostracismo dei decenni passati.
Un altro passaggio degno di nota sembrano le battute iniziali del colloquio telefonico di cui ha riferito Pannella: "Prono sono il regime..." che oltre ad attestare una attenzione alla tesi radicale tenta consapevolmente di esorcizzarne l'evidenza. La profondità.
Non so esattamente quale significato abbia questa apertura al dialogo, da noi sempre cercato, da quel partito sempre rifiutato. Ritengo che a questa apertura concorrano più fattori . Per esempio:
desiderio di normalità, o di normalizzazione, e quindi il tentativo di chiudere vecchie ostilità.
Una tensione, ed una attenzione da parte di D'Alema a rifuggire da alcune proprie tendenze caratteriali, qiuali ad esempio stizzosità, presunzione, superbia.
Ambizione. E' consapevole del fatto che non è possibile accedere alla Storia di questo paese senza confrontarsi con Marco e il Partito Radicale
Maggiore disinvoltura dei suoi predecessori rispetto ai tabù della sinistra bigotta e provinciale
Scaltra cortesia d'alemiana rispetto alla anelasticità e ottusità della faccia tosta prodiana o democristiana.
Quale che sia la motivazione o la composizione di questo cocktail sta di fatto che l'uomo D'Alema mostra una maggiore disponibilità, reale o presunta, al dialogo.
Ciò tende di fatto a mascherare la brutalità del regime, smussando, per quanto possibili, i lati censori ed ostracistici di maggiore evidenza.
PROPOSTA
Riportare al centro dell'attenzione politica la questione Milosevic può far emergere le contraddizioni ed il conflitto tra i com portamento che D'Alema esteriorizza e la sua interiorità; una manifestazione importante potrebbe riuscire a fare leva su queste contraddizioni e può spuntare, per noi e per l'oggetto della nostra lotta un momento di dialogo; potrebbe consentire, all'uomo D'Alema, di affrontare una riflessione in merito alla impostazione de suo governo circa la questione Milosevic/Balcani/politica estera.
Per il comunista D'Alema, ora Presidente del Consiglio, la difesa silenziosa, o a spada tratta che sia, del comunista Milosevic rappresenta un nervo scoperto, una potenziale perdita di consensi del corpo elettorale.
Peraltro un interessamento alla questione con un occhio particolare alla richiesta di incriminazione potrebbe consentire a D'Alema capo del governo una opportunità di spiazzare e governare la maggioranza costituendo un contraltare forte alla politica interna oltre che risollevare l'immagine del governa deteriorata a causa di Malpensa 2000.
Per il Partito Radicale e per i pannelliani rappresenta una iniziativa suscettibile di dare un apporto importante e forse anche determinante per f emergere il conflitto tra l'uomo ed il sistema. Non èda trascurarsi il fatto che facendo leva su questo possibile conflitto, non ne derivino spiragli (effetto propedeutico) anche per altri temi quali la legge elettorale, la giustizia ed altri temi posti dai referendum.
La manifestazione inoltre può essere propedeutica all'assemblea radicale che dovrebbe tenersi a Roma il 3 dic. p.v.
OPERATIVAMENTE
Occorre scegliere il momento opportuno
Occorre cercare il dialogo:
la manifestazione va organizzata dinanzi alla sede del Governo
deve essere organizzata in un giorno in cui D'Alema è in sede
deve essere organizzata con grande visibilità (penso all'installazione di gazebo) e può avere la medesima scenografia della manifestazione all'ambasciata americana
va fatta precedere da un telegramma con il quale gli si annuncia il contenuto della manifestazione e si richiede un incontro con una nostra delegazione
le magliette, come dinanzi all'ambasciata americana, potranno essere tutte rosse o o meglio ancora nere (per i simboli associati a questo colore)
in sintesi magliette + missile + gazebo + comizio + telegramma
la manifestazione può considerarsi riuscita se abbiamo almeno:
un incontro con il Presidente del Consiglio
passaggi in televisione
PROBLEMI
- organizzativi
individuare il momento opportuno. Ritengo comunque che dovrebbe essere organizzata senza indugio: sabato prossimo o al massimo il successivo.
Roma, 9/11/98
FRANCO FUCILLI