Il dossier Milosevic non è scomparso solo in Italia, ma in tutto il mondo per l'abile operazione americana di aver indotto a più miti consigli il capo di Belgrado senza che in realtà sia cambiato granchè. Non ci sono più i raid puntuali che suscitavano attenzione, molti rifugiati sono tornati a casa più per l'avanzare dell'inverno che per altro; ma è un fatto che si rischia di vedere di molto allentata la pressione, mentre è verosimile che alla prima occasione vi sia una ripresa della violenza.Credo quindi, che una mobilitazione straordinaria natalizia sia necessaria per rilanciare l'iniziativa fissando il 15/20 gennaio come data per consegnare le firme alla Nato e al Tribunale dell'Aia.
Cosí se come ho sentito dire ci sarà una Marcia di Natale sulla pena di morte si dovrebbe capire se non si puó allargare il il campo anche all'incriminazione di Milosevic, ovvero aderirvi ufficialmente come partito proponendo unilateralmente tale tematica aggiuntiva.
Il 31 dicembre si potrebbe organizzare una veglia davanti all'Ambacsiata Jugoslava a Roma, ovvero una fiaccolata nel tardo pomeriggio il primo gennaio davanti il messaggio al mondo di Giovanni Paolo II si potrebbe sostare con un mega striscione in Piazza San Pietro sia per le televisoni, sia per incitare il Pontefice a parlare della cosa&. Molti tavoli attorno alla piazza quel giorno potrebbero essere organizzati per un "capodanno radicale", il tutto magari previ gli opportuni contatti da poter essere trasmessi in "diretta" da Radio 92, l'emittente "libera" di Belgrado.
Gianfranco