MILOSEVIC: PR, DICHIARAZIONI USA SEGNALE DECISIVO
Bruxelles, 2 dicembre - "Le dichiarazioni letteralmente rivoluzionarie di James Rubin, portavoce del Dipartimento di Stato americano (Slobodan Milosevic "e' stato al centro di tutte le crisi nella ex Jugoslavia nell'ultimo decennio e impedisce l'avvento di pace e democrazia nei Balcani", e ancora, Milosevic "non e' parte del problema, e' il problema stesso") suonano non solo come una radicale sconfessione della linea Holbrooke ma anche come la possibilita' di affrontare finalmente la questione dell'abbattimento del regime nazional-comunista di Belgrado - dice il segretario del Partito radicale Olivier Dupuis - premessa indispensabile per qualsiasi prospettiva di democrazia e di liberta' tanto per i serbi quanto per i kosovari. Un segnale importante che, ce lo auguriamo, sara' raccolto quanto prima dal procuratore generale del Tribunale internazionale sui crimini commessi nella ex Jugoslavia". (AGI)
KOSSOVO: USA, IL PROBLEMA E' MILOSEVIC
Washington, 2 dicembre - Gli Stati Uniti sferrano un durissimo attacco al potere a Belgrado e confermano che manterranno in vigore le sanzioni finche' non verra' garantita la democrazia in Jugoslavia, ''rettificata'' la situazione nel Kossovo e assicurata la cooperazione delle autorita' serbe con il Tribunale Internazionale delle Nazioni Unite all'Aja. Il presidente serbo Slobodan Milosevic e' stato al centro di tutte le crisi verificatesi nell'ultimo decennio nell'ex Jugoslavia - ha denunciato il portavoce del dipartimento di Stato di Washington, James Rubin -. Non e' solo parte del problema: Milosevic e' l'essenza stessa del problema''. Gli Stati Uniti ''non perderebbero certo il sonno'' se il presidente jugoslavo dovesse ''uscire di scena'', ha detto Rubin, pur negando che da parte americana si progetti di rovesciare il leader serbo.
L'obiettivo degli Stati Uniti, ha precisato il portavoce del dipartimento di Stato, e' ''la democrazia in Serbia'' e non e' dettato da motivi personali, ma i recenti rimaneggiamenti ai vertici militari e politici di Belgrado ''sanno di disperazione'', di un potere che si sta ''indebolendo'', perdendo il controllo di diversi comuni serbi, del governo serbo-bosniaco e del Montenegro. Il duro attacco di Rubin e' coinciso con l'annuncio di una taglia di cinque milioni di dollari che il governo americano intende offrire per la cattura dei presunti criminali di guerra bosniaci Radovan Karadzic, Ratko Mladic e Milan Martic, ricercati dal Tribunale dell'Aja e ritenuti riparati in Serbia. E anche con la riunione ad Oslo dell'Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) incentrata sull'invio dei 2.000 ''verificatori'' in Kossovo la cui missione nella provincia serba a maggioranza etnica albanese e' stata accettata ad ottobre da Belgrado sotto minaccia di un attacco Nato. (Adnkronos/Dpa)