LEVA. PR: IL GOVERNO HA DEFINITIVAMENTE "GETTATO LA MASCHERA"
Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo:
Bruxelles, 2 dicembre 1998. "Le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella, che, nel corso del "question time" di oggi, ha ribadito "l'importanza della leva obbligatoria" e ha liquidato la possibilità di dare vita ad un esercito formato esclusivamente da professionisti come "un'ipotesi tutta da verificare", rappresentano l'ennesima conferma dell'esattezza delle nostre denunce.
E' ogni giorno più chiaro, ormai, che il "grande dibattito" sul superamento del modello di difesa basato sull'esercito di leva non produrrà alcun superamento -se non il superamento, già ampiamente avvenuto, dei confini del buon gusto- e si risolverà invece, al di là di alcuni cambiamenti del tutto cosmetici sul versante militare, nella conferma del principio, che pure tutti si affannano a definire anacronistico, dell'obbligatorietà della leva.
L'aspetto meno nobile dell'intera vicenda, peraltro, è rappresentato dal fatto che, al di là degli argomenti fumosi e fumogeni che vengono avanzati nell'una o nell'altra occasione, la conferma del principio dell'obbligatorietà della leva non è affatto legata a considerazioni relative alla scelta dell'uno o dell'altro modello di difesa, ma serve puramente e semplicemente a giustificare lo spostamento del "parco buoi" dei giovani di leva dal versante militare a quello civile, a consolidare - e anzi ad estendere- l'attuale assetto sostanzialmente parassitario del servizio civile, e, in ultima analisi, a regalare alle burocrazie parastatali, parasindacali e parapartitiche dei "professionisti del volontariato" (che già oggi incassano ogni anno in forza lavoro l'equivalente di 1.000 miliardi di lire) altre decine - se non altre centinaia - di migliaia di lavoratori a costo zero.
A questo punto, dopo le dichiarazioni di oggi di Mattarella, attendiamo fiduciosi una presa di posizione - e soprattutto una presa di distanza- da parte del Presidente della Commissione Difesa della Camera Valdo Spini".
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