Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 22 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Centro Radicale - 4 dicembre 1998
Riforma del servizio militare e del servizio civile

LA RIFORMA E UNA SFIDA PER METTERE L'ITALIA AL PASSO COI TEMPI

Guido Bertolaso, Direttore Ufficio per il servizio civile

La Nazione, 30 novembre 1998

Egregio signor direttore, scrivo per tranquillizzare I lettori del suo giornale sul fatto che, contrariamente a quanto sostenuto dal vostro editorialista Caligaris il 26 novembre, non si sta edificando, presso la Presidenza del Consiglio un baraccone imponente per la gestione del servizio civile, ma una struttura cui la legge istitutiva, approvata dal Parlamento italiano nel luglio scorso, assegna un organico di 100 persone, da reclutarsi attraverso la mobilità da altre amministrazioni. Si tratta inparte di compiti e funzioni finora svolte dal Ministero della difesa, che riguardano il convenzionamento con le amministrazioni, gli Enti non profit e le associazioni di volontariato presso di cui gli obiettori di coscienza possono prestare servizio e l'assegnazione dei giovani che impegnano il tempo del loro servizio di leva a servire la Patria in forme diverse dal servizio militare, regolate fin dal 1972 da una legge dello Stato, e più volte ritenute valide come servizi sostitutivi di quello militare da varie se

ntenze della Corte Costituzionale, oltre che da larga parte dell'opinione pubblica. Cento persone in tutta Italia devono essere in grado di assicurare le condizioni di impiego e l'avvio in servizio di diverse decine di migliaia di giovani l'anno - gli obiettori in servizio civile erano 54.000 nel 97 e questo numero è destinato a crescere; più che di un baraccone imponente si tratta di una sfida, che contiamo di vincere non tanto contando su un aumento del personale, ma in primo luogo con un larghissimo uso di strumenti informatici e telematici, affidando alle moderne tecnologie il lavoro burocratico di personale di cui l'Ufficio non dispone.

In secondo luogo, l'uficio nazionale per il servizio civile potrà contare sulla collaborazione delle regioni, cui la legge non delega i difensori civici obiettori ma affida una serie di compiti da svolgere insieme all'Ufficio nazionale per migliorare il servizio nel loro territorio. Infine, il piccolo Ufficio che sta nascendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri potrà vincere la sfida grazie alla valorizzazione delle positive esperienze di servizio civile già compiute in Italia dal 1972 - anno dell'approvazione della prima legge sull'obiezione di coscienza - ad oggi, un lungo periodo che ha visto crescere la realtà del servizio civile con più luci che ombre, e grazie alla collaborazione e all'impegno dei tanti soggetti, pubblici e privati, della società italiana che hanno offerto ai giovani ampie scelte per servire la Patria al di fuori delle Forze Armate. Una storia ed una situazione di cui il vostro editorialista sembra avere una conoscenza molto approssimativa, così come dimostra di conoscere poco l

a Costituzione, che certo non prevede servizi coatti per I giovani né con né senza uniforme, ma ha concesso spazio e tutela costituzionale, da 26 anni, a forme di servizio civile sostitutive del servizio militare. Se fosse più interessato alla realtà delle cose, il vostro editorialista potrebbe scoprire una Italia che ha saputo, anche in mancanza di servizi collettivi burocratizzati e di massa, utilizzare a vantaggio dei più deboli e di tante situazioni di difficoltà la risorsa umana rappresentata dai giovani obiettori che svolgono il servizio di leva, in una stria non inventata ma che viene da lontano ed è cresciuta sotto la gestione del Ministero della difesa, senza dar vita a voti di scambio, senza provocare innumerevoli guai, senza beati possidentes di sorta. L'impegno mio e degli altri 99 funzionari che lavoreranno con me all'Ufficio nazionale per il servizio civile è quello di qualificare ancora di più il servizio civile e renderne ancor più evidente l'utilità sociale e l'utilità per gli stessi giovani

che lo prestano.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail