KOSSOVO: DEMACI HA TORTO. IL PROBLEMA NON E' HILL, E' MILOSEBROOKE.
Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo
Bruxelles, 10 dicembre 1998. "L'atteggiamento degli occidentali - americani in testa ed europei, come sempre, a rimorchio - riguardo al Kossovo, assume ogni giorno di più le tonalità di quello che fu il loro atteggiamento durante i peggiori momenti dell'assedio di Sarajevo. Come allora non ci sono, per loro, né aggressori né aggrediti. Come allora si preoccupano soprattutto della sopravvivenza del regime nazionalcomunista di Belgrado, cosidetto garante della cosidetta stabilità nella regione. Dopo gli accordi di Dayton, che sanciscono di fatto la spartizione della Bosnia, e la conseguente prima concretizzazione del progetto di Grande Serbia, il duo Milosevic-Holbrooke pretende imporre ai due milioni di kossovari (e alla comunità internazionale) un accordo nella cornice legale e politica di un regime che li ha non solamente privati di tutti i loro diritti durante 10 anni ma che ha messo in azione contro di loro una "operazione di polizia" che ha causato la morte di 1.200 di loro, l'arresto e la tortura di mig
liaia di altri, l'esilio, il freddo, la malattia e la perdita di tutti i beni per altri 300.000 ancora. In un tale contesto - quello del permanere di un regime nazional-comunista a Belgrado - basare le proposte di soluzione della questione sull'appartenenza del Kossovo alla Jugoslavia è prova di arroganza e di irresponsabilità politica. Equivale a non risolvere minimamente i problemi reali (la democrazia e la libertà tanto per i Kossovari quanto per i Serbi) ma solo - come a Dayton - a soddisfare i progetti e i deliri del Presidente Milosevic e le velleità egomaniache di Hoolbrooke. Solo (anche se è ormai molto tardi) l'abbattimento del regime nazional-comunista di Belgrado e l'avvento della democrazia a Belgrado potrebbe consentire ai Serbi ed ai Kossovari di trovare una soluzione che li veda vivere nello stesso Stato. Ma rebus sic stantibus, le proposte di Milosebrooke non possono apparire agli occhi dei Kossovari e dei Serbi che come una condanna a continuare a dover vivere in un regime folle e sanguinar
io."
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