"...(Repubblica Federale Yugoslava)...L'iniezione di capitale estero in seguito alla cessione del 49 % della proprieta' della Telekom serba, avvenuta nell'estate del 1997 (il 20 % alla greca OTE; il 29 % all'italiana STET), e' stata utilizzata nel pagamento di pensioni e salari, a scapito di investimenti nella ristrutturazione economica. Cio', se da un lato ha contribuito, nella seconda meta' dell'anno, a una ripresa della domanda aggregata e a un maggior ricorso alle importazioni, dall'altro ha avuto l'effetto di un ulteriore
appesantimento della spesa pubblica, in un delicato periodo elettorale (aiuti all'agricoltura, ad alcune imprese in difficolta', incentivi all'esportazioni), con un incremento delle spese ben superiore a quello delle entrate.
Esaurite queste possibilita, all'inizio del 1998, si registrava un volume di arretrati (salari, pensioni, sanita') per circa 12 miliardi di dinari (circa 2 miliardi di dollari)....
...Nel corso del 1997 e' stata ancora mantenuta una precaria stabilita' macroeconomica, grazie ....alla notevole entrata di divise estere dopo la vendita della Telekom serba a partner esteri. Le riserve operative della Banca Nazionale, che a meta' giugno del '97 risultavano pari a soli 90 milioni di dollari, nella seconda meta' del mese risalivano a circa 630 milioni di dollari, in seguito all'affare Telekom, per poi esaurirsi entro il novembre dell'anno, obbligando percio' l'Istituto di emissione a chiedere un prestito pari a 100 milioni di dollari alla stessa Telekom (seconda tranche per la vendita delle proprie azioni da realizzare pero' l'8 gennaio 1998) ed un altro a breve termine di 90 milioni alle maggiori banche del paese...".