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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Roma - 15 dicembre 1998
ASSEMBLEA DEL 4 GIUGNO - INTERVENTI
Trascrizione di interventi pronunciati nella assemblea svoltasi a Roma, presso la sede di via Torre Argentina, il 3 dicembre 1998 alle ore 18,00.

Trascrizione integrale non editata.

Intervento di Paola Felli

Buonasera, sono Paola Felli e, insieme con un gruppo di compagni e compagne ormai da diversi mesi, ogni giovedì ci riuniamo per discutere di questioni che riguardano la nostra attualità di radicali. E' proprio in seno a queste riunioni che, è nata l'idea di allargare il dibattito che ci ha tenuto impegnati in queste settimane e coinvolgere un numero quanto più ampio possibile di compagni. Credo non sia una novità per nessuno che il momento che stiamo vivendo è difficile ed è reso ancor più difficile dall'assenza ormai troppo lunga di Marco Pannella. Sembra, e dico sembra, che la situazione finanziaria sia decisamente preoccupante, si parla della rifondazione del partito, occorrerebbe riflettere su come ridurre gli effetti di squilibrio dovuti alla chiusura del soggetto italiano; insomma, ci sono sul piatto questioni cruciali ed urgenti. L'analisi appare particolarmente complessa anche e soprattutto a causa delle correlazioni tra i vari aspetti di questa nostra realtà. Si parla molto dell'area radicale, all'i

nterno della quale i vari soggetti vivono vita propria e operano spesso in totale autonomia. Certo posso capire che la logica che ha portato alla nascita delle varie associazioni tematiche fosse coerente e le scelte opportune, ma credo che le spinte centrifughe ormai siano insostenibili, soprattutto perché, questo ha delle implicazioni di ordine pratico non trascurabili. Pensiamo per esempio alla situazione finanziaria che è frutto certamente di molti fattori non ultimo però quello per cui al Partito è stata affidata una parte residua della politica trasnazionale. E' allora del tutto inutile continuare a sostenere un'unità che ormai non modellizza più la realtà, tanto più che da una situazione così configurata il Partito Radicale non riesce a trarre energie, viceversa continua in modo inarrestabile ad indebolirsi.

Un esempio per tutti, a luglio di quest'anno in occasione della nascita del Tribunale Internazionale, un gruppo di militanti radicali si è mobilitato con un digiuno di dialogo e con una maratona oratoria davanti al palazzo della Fao, questo è stato certamente cosa opportuna e utile, ma l'iniziativa è stata presa con estremo ritardo e non senza difficoltà dovute a cautele e perplessità di troppi.

E' inoltre purtroppo più che una sensazione, quella per cui la situazione attuale manifesta segni di una burocratizzazione preoccupanti. Non è difficile che iniziative o attività subiscano ritardi o arresti a causa di quei fastidiosi conflitti di competenza che poco hanno a che fare con il coordinamento e l'organizzazione in senso stretto.

A questo punto allora mi chiedo e chiedo se non sarebbe opportuno attuare quella soluzione di continuità a cui Pannella spesso si è riferito, se non altro come interruzione di un processo che impedisce di eliminare vincoli che stanno diventando paralizzanti.

E' senza dubbio comprensibile che si manifestino in questa fase perplessità ed inerzie ai cambiamenti, tuttavia sono convinta che si possono trovare le risorse per rilanciare il dibattito e la riflessione, ma un tale processo ha bisogno di sedi giuste e procedure corrette, e questo può avvenire solo coerentemente alle indicazioni dello statuto.

Soltanto correggendo una ormai evidente quanto spiacevole divergenza rispetto agli obblighi statutari e rimettendo a posto le anomalie che hanno indebolito ciascuno, io credo si potrà riflettere con libertà e si avrà la forza per invertire un processo che oltre ad essere inutile , divenuto dannoso.

E' assolutamente evidente che molte battaglie attendono di essere intraprese o riprese, penso ad esempio alla battaglia per l'informazione che ha subito un arresto forse inevitabile ma certo dannoso. Occorerebbe certamente riflettere sull'analisi del Regime che Pannella sta facendo ormai da qualche tempo, e da lì sono certa si potranno individuare le nuove condizioni a contorno per riconfigurare il futuro delle battaglie radicali.

Adattare lo strumento alle nuove condizioni , un passaggio obbligato e soprattutto utile questo vuol dire anche essere irriconoscibili e imprevedibili quanto efficaci.

 
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