Una leggenda cinese parlava di un re, che era sempre fuori o in giro, con tutti palazzi vuoti, e che, pur essendo assente, era nonostante tutto presente. Regnava con la sua assenza. C'è un re, a Roma, che anche se "bugiardo", ama così tanto la verità, ed è stato così capito male, a causa di tutti quelli che sono più bugiardi di lui, che i suoi amici vogliono compilare la sua storia vera, per fargliela vedere, così dormirà meglio. In mezzo a quei documenti, non ci saranno le pagine che seguono, parte della vera storia di un mondo diabolico dove non si è ancora provato ad organizzare una politica transnazionale di verità.
LE CONTRADDIZIONI DELL'ONU
Le guerre nel mondo, dal 1945 al 1980, totalizzavano lo stesso numero di morti del secondo conflitto mondiale. L'ONU, creata per mantenere la pax russo americana, aveva approvato convenzioni che vietano la tortura, il genocidio, i crimini contro l'umanità, che costringono gli stati ricchi ad aiutare i più poveri, ma, malgrado queste splendide conquiste del diritto internazionale ci fu il genocidio dei Bosniaci, del Biafra, dei Timoresi, dei Cambogiani, degli Hutu e dei Tutsi, e di tutti quelli che abbiamo dimenticati. Il regime comunista cinese, responsabile di 100 milioni di morti in 50 anni, ha il diritto di veto al Consiglio di Sicurezza, e lo strumento che consentirebbe una vera applicazione delle convenzioni ONU, il comitato di Stato Maggiore, non è mai stato attivato. L'Organizzazione condanna il denaro sporco ma consente l'esistenza di paradisi fiscali che "ripuliscono" 200 o 300 miliardi di dollari l'anno. Grandi signori del calibro di Kabila, Saddam Hussein, Haffed el Assad, neo dittatori come Lukac
henko, trafficanti di droga come Gulbuddin Hykmatiar, o filantropi come Pol Pot, Suharto, hanno o hanno avuto una poltrona al palazzo di vetro (opera di Le Corbusier). L'ONU ha al suo attivo tanti testi contro la fame nel mondo e più di mezzo miliardo di morti di carestia al suo passivo, e grazie al principio di non ingerenza, l'ONU si è spesso rifiutato di intervenire manu militari nei conflitti interni degli Stati. Il diritto dei popoli all'autodeterminazione, che in senso stretto significa il diritto dei popoli di scegliere qualsiasi sistema di governo (dittatura del proletariato, democrazie, monarchia assoluta o altro), impedisce all'ONU di approvare una convenzione a favore dello diritto alla democrazia nel mondo. L'ONU elenca dei diritti che non può fare rispettare senza la volontà dei potenti. Il fondamento del diritto internazionale dà la prevalenza al diritto degli Stati su quello degli individui. Tutto questo conviene ai mercanti d'armi, ai trafficanti di droga, alla "petrol society" ed ai suoi com
plici. Le conferenze sull'ambiente consentono di sentire gli esperti dire che il disastro si conferma, e agli Stati di prendere un decimo delle misure necessarie per evitarlo. Il valore degli scritti dell'ONU va misurato alla luce delle applicazioni effettive dei diritti elencati. Quotidianamente sono per più di un miliardo di persone sistematicamente violati: l'ONU non dà nessun aiuto serio per porre fine a queste violazioni. Senza negare le conquiste di diritto dovute alle varie dichiarazioni sui diritti umani, le celebrazioni alle quali assistiamo vanno controbilanciate con il genocidio in Sudan, dove sono morti due milioni di persone. Nonostante l'ONU, una parte importante del mondo gode di una protezione sufficiente dei propri diritti grazie alla "pax romana atlantica", opera della NATO.
VAE VICTIS
Il tribunale di Norimberga non fu un modello di giustizia; malgrado le assoluzioni e le procedure corrette, è stato infatti vietato agli imputati di leggere i giornali, impedendo così alla difesa di usare l'argomento dello sviluppo del sistema staliniano in Europa. Il primo capo d'imputazione (guerra d'aggressione in violazione del patto Briand-Kellog del 1928) poteva essere rivolto ai sovietici per l'attacco contro la Polonia, i paesi baltici e la Finlandia. Per ciò che riguarda il secondo capo d'imputazione (i crimini contro i principi generali delle nazione civilizzate: il genocidio), gli stessi sovietici non hanno dovuto rispondere del massacro di 10.000 ufficiali polacchi a Katin o del terrore staliniano. I Russi non furono processati, semplicemente perché erano dalla parte dei giudici. Norimberga fu un esempio di giusta giustizia, ma parziale, dei vincitori contro i vinti.
Ci sarà riconosciuto un ruolo determinante nella battaglia per il TIP e l'ICC, ma occorre rendersi conto che questa battaglia ha consumato enormi risorse umane e finanziarie, in cambio di una notorietà all'estero ben poco gratificante per il partito confermato dalle cifre del tesseramento sulle iscrizioni all'estero. La Corte Criminale Internazionale conviene al regime ONU perché, in sostanza, non rimette in causa la sua legittimità. L'adozione di una norma dello statuto del TIP per la Jugoslavia, che impedisce di processare il personale ONU, in particolare i caschi blu che frequentarono i bordelli serbi (le fanciulle musulmane erano costrette a prostituirsi prima di essere ammazzate), fu una condizione sine qua non della creazione del TIP per la Jugoslavia. Sono perplesso davanti alle pagine delle maggiori testate internazionale, riempite di editoriali a favore dell'ICC. Offriamo un programma politico talmente edulcorato che non fa più paura al potere come una volta, oppure il potere è cambiato, e i buoni D
'Alema e la mafia eurosocialisti ci stanno preparando davvero "les lendemains qui chantent" (il sol dell'avvenire di Mao Tsé Tung)? Va ratificato subito il trattato dell'ICC, come chiede un Robert Badinter: Lui, che presiedeva una commissione giuridica incaricata di dare un parere sull'allora nuovo conflitto in Croazia e Bosnia, che: riteneva come sola possibilità per uscire della crisi di ottenere un accordo fra le parti, nel pieno rispetto del diritto internazionale (idea ripresa da Christopher Hill per i Serbi e gli Albanesi). Poi le bombe americane con l'arrivo di Chirac hanno messo tutti d'accordo. Mi fa piacere essere d'accordo con l'ex guardasigilli francese sulle ratifiche, ma non apparteniamo allo stesso partito, le nostre radici politiche sono diverse. Il nostro surrogato di partito transnazionale, non afferma abbastanza la differenza fra radicali e socialisti come lui: la necessità di vedere i diritti non solo enunciati, ma veramente affermati (a volte con l'uso legittimo della violenza. Purtroppo
.) Montesquieu in "L'Esprit des Lois" evidenziava la tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Il trattato che istituice l'ICC crea, di fatto, un inizio di giustizia mondiale, ma quale potere legislativo ed esecutivo mondiale stabilirà le regole che consentiranno di fermare le stragi e i criminali di guerra? L'Assemblea Generale dell'ONU non è il Parlamento Mondiale. La logica stessa dell'ONU impedisce di trasformarla in un'assemblea democratica, e, se anche questo fosse possibile, accadrebbe il giorno successivo alle calende greche, feriale. I criminali della scorsa guerra mondiale sono stati fermati con la forza: un Milosevic e il sistema nazionalserbo non hanno paura di altro (per arrestare Toto Riina furono necessari 130 uomini in loco). Sono i bombardamenti Nato che hanno calmato i Serbi della Bosnia. Se viene riconosciuta l'indipendenza del Kossovo, gli ultra faranno fuori Milosevic in una guerra di cosche. Un criminale come Kabila è ospitato in tre capitali europee mentre i "Lor
ds Justice" rimettono in causa a Londra il fondamento delle convenzioni di Vienna sulle relazione diplomatiche, negandone l'applicabilità anche ai capi di Stato reggenti ritenuti responsabile di crimini contro l'Umanità (fra i quali la tortura). La giustizia della Regina (la "Suprema Fontana di Giustizia") fa acqua a Parigi e Jacques Chirac onora 10 capi di Stato africani invece di arrestarli.
IL CONSIGLIO DI SICUREZZA
Risoluzione numero 1199 (1998) del 23 settembre 1998, 14, del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla situazione nel Kossovo.: ( ) il Consiglio " sottolinea anche la necessità per le autorità della Repubblica Federale di Jugoslavia di processare i membri delle forze di sicurezza che sono stati coinvolti nel maltrattamento di civili e le deliberate distruzione di proprietà ( )" Il Consiglio di Sicurezza chiede a Milosevic di punire Arkan (criminale ricercato dal TPI) o Seselj (il vice dello stesso Milosevic) entrambi inviati dal presidente serbo a Pristinah per "risolvere" la crisi. Il CS parla in "Newspeak", e nessuno, neanche fra i più opposti al regime serbo (non erano tutti a Merano) ha bofonchiato. I maestri del nostro mondo reggono perché nessuno rimette in causa la loro legittimità(o no?). Le battagliette transnazionali di Italia, Europa e Germania per una seggio permanente al CS, riformina voluta dalla neo burocrazia europea, non sono delle garanzie per la pace. Sono motivate dalle vanità dei politici
, che intendono rassicurare i loro elettori presentandogli la tessera di membro del Club dei Potenti. (non avendo la vera, l'arma nucleare), che non farà che facilitare la paralisi di tutta la meccanica ONU, mentre rallentano le riforme serie della politica mondiale, come l'allargamento della NATO o dell'UE.
IL CONFINE DELL'UMANITA
Dopo le minacce di Bagdad contro il Kuwait, gli USA avevano ribadito all'Iraq la loro indefettibile amicizia , e al governo kuweitianio, garanzie di sicurezza ("se vi attaccano arriviamo subito"): La Germania ha dato agli USA due miliardi di dollari, il Giappone cinque, gli Arabi ben oltre cinque. Il materiale militare statunitense era a sei mesi della scadenza, le bombe buttate sull'Iraq erano destinate alla distruzione, erano ammortizzati, come parte dei mezzi meccanici. Desert Storm per il bilancio del governo americano fu un'operazione redditizia, al di là delle vendite dei Patriot e di altri materiali militari. Saddam demonizzato, diventato dopo l'arrivo delle nostre truppe davanti a Bassora il Presidente Hussein, accettò le principali richieste dell'ONU e rivesti la divisa dello "stabilizzatore" della regione, per impedire la rivoluzione degli sciiti di Bassora e del Sud, e moderare le velleità curde e iraniane. Lui è la migliore garanzia di preservazione delle frontiere costituite su dei tavoli europe
i, nell'interesse dell'Europa e della British Petroleum nel 1918-1920. Il pretesto della guerra del Golfo era una zona a cavallo sulla frontiera Iraq Koweit zeppa di greggio, dove fu concesso dal governo koweitiano finalmente ristabilito, un contratto vantaggioso alla Texaco (la seconda società petrolifera texana). Bush and co. erano tutti "figli" del Texas (Yale, Skulls and Bones, ) Il sostegno incondizionato, dato dall'allora candidato William Jefferson Clinton, all'intervento armato e alla successiva politica USA nel Golfo, é stato una garanzia data all'industria degli armamenti, confermata dalle recentissime ( novembre 1998) minacce di bombardare Baghdad contemporaneamente all'inizio della maggiore fiera regionale degli armamenti, ad Abu Dhabi. La stabilità dei regimi dittatoriali per convenienza dei potenti della cosiddetta "comunità internazionale", sarà la pietra tombale dell'ONU: gli USA stanno regalando centrali nucleari ai Nord Coreani in cambio del rispetto degli accordi sulla non proliferazione d
egli armamenti nucleari! Una stabilità suicida, o una nuova politica un po' instabile, un po' funambolica, ma piena di ragioni e di speranze, impregnata dei valori del diritto: questa è l'alternativa.
LE ORGANIZZAZIONI REGIONALI
La politica ONU (affidare alle organizzazione regionali maggiore potere, per risolvere le crisi ad un livello più basso), ha corresponsabilizzato l'UE e l'OCSE nel disastro balcanico. Per la guerra civile in Liberia, fu dato mandato all'OUA (Organizzazione per l'Unità Africana). La Nigeria (la sola "potenza militare" nera in Africa) è intervenuta militarmente con la delicatezza propria dei metodi indigeni; tre bande di criminale si disputavano il potere a Monrovia, l'OUA ne fece entrare in gioco una quarta. Il governo del Burkina chiese all'ONU di prendere sulle sue spalle la risoluzione del conflitto, perché l'OUA non era all'altezza del suo mandato. L'ONU, incapace di risolvere certe crisi, non si vergogna di chiedere ad organizzazioni ancora più incapaci di gestire i conflitti.
Spesso gli embargo del buon samaritano ONU sono palliativi a crisi che non riesce a risolvere. I Serbi controllavano l'intero arsenale dell'esercito Jugoslavo. Il CS vietò le vendite di armi ai Croati ed i musulmani, aggrediti e disarmati. Gli embargo contro l'Iraq, la Serbia ed altri, non fanno che colpire popolazione già vittime dei loro dittatori. Non urtano regimi dove è cancellata la voce dell'opinione pubblica e degli elettori. Quanti Iracheni sono vittime innocenti non della guerra, o di Saddam, ma dall'ONU? Gli Stati Uniti hanno regolarmente scambiato petrolio contro grano ai sovietici, ma da Fidel Castro esigono la democrazia prima della fine dell'embargo americano.
La recente vittoria sul tribunale cade in un quadro perdente, fallito.Spetterà ad un paio di esplosioni nucleari liquidare l'Organizzazione, così come la seconda guerra segnò la fine della SDN. Gregor Iavlinslky, uno dei pochi liberali veri russi e il generale Lebed dichiarano ripetutamente che sono scomparse cento bombe nucleari, inclusi modelli portatili che pesano meno di sette chili (tanto comodi da portare con sé al mare o in macchina), prologo di future catastrofi. I paesi ricchi hanno armi biologiche e chimiche ma non ne consentono ad altri il possesso (cfr. il bombardamento degli impianti farmaceutici di Geddhafi). Dopo il fallimento della SDN, l'ONU ricevete maggiori poteri per garantire la pace. Del CS, della NATO e del suo principale membro, chi ne è stato il vero garante? I successi dell'ONU come l'intervento in Corea grazie alla poltrona vuota sovietica al CS, le missioni di caschi blu ancora attive nel Golan, a Cipro, vanno misurati al loro giusto valore. L'evoluzione del diritto internazionale
, in tempo di pace, non si adegua al ritmo delle crisi. Come " affermare quei principi morali e quei valori etici che sono alla base della nostra civiltà" (preambolo alla mozione generale , assemblea dei parlamentari, Sofia 17 luglio 1993 [NOTIZIE RADICALI 5772])? Si conferma che l'ONU, come anche le cancellerie europee, era a conoscenza della preparazione del genocidio in Ruanda, ben prima di reagire ufficialmente. Nessuno si è mosso.
Le pecore brucano e non si preoccupano del coltello del macellaio. I trattati europei hanno negato ai cittadini una Costituzione europea. Gli Stati nazionali non rinunciano alle loro prerogative spesso per fare, grazie alla "raison d'Etat", quello che nessuna costituzione democratica autorizza (vendite d'arme, di droga, corruzione ) Il privilegio di essere uno Stato sovrano non si abbandona così facilmente. A meno che dei santi non prendano il potere, gli sviluppi maggiori dell'Europa democratica, e dell'Europa "tout court" saranno affidati alla sola svolta storica dell'Euro, prossimo augurabile trionfante eroe, in un clima deflazionista, della rivoluzione industriale informatica. La questione della Costituzione è centrale mentre si continua solo a discutere di riformette. Il Belgio fra poco non esisterà più ( è iniziata la penosa regionalizzazione della Previdenza Sociale, ultimo cemento dell'unità del paese). Fra qualche anno i francofoni di Bruxelles chiederanno l'indipendenza alla Fiandra fiamminga, che
già oggi li comunica che saranno giusto "tollerati". Il Quebec da dieci anni è sull'orlo della secessione, la Scozia si allontana dall'Unione, il Galles sta per ottenere un proprio Parlamento e i Bretoni stanno riprendendo azioni violente, come il recentissimo attentato a Belfort ( città del convalescente Jean-Pierre Chevènement, ministro degli Interni francese). L'impero sovietico si è sciolto e quello russo non regge le centinaia di repubbliche autonome e le varie nazionalità. Il riflesso, come nel caso della Cecenia, di usare il razzismo e la forza del potere centrale contro tutte le velleità d'indipendenza, mi convince che dobbiamo provocare lo smantellamento della federazione russa, per proteggere i suoi popoli da un potere già andato troppo fuori controllo. Anche lì, il regionalismo sarà il senso della storia, consentirà alla gente di controllare meglio le deviazioni antidemocratiche che hanno caratterizzato il dopo Gorbaciov.
ANTIPROIBIZIONISMO
Il regime proibizionista ci ha fatto pagare cara l'assenza di Emma al congresso del Cora a Parigi (la sola in grado di far venire stampa e VIPs). La finanza internazionale è dipendente da una iniezione di 200 miliardi di narcodollari l'anno, vantaggioso squilibrio che in inglese si chiama "shitstem" (contrazione di shit e system). Quali sono le complicità dirette fra le politiche proibizioniste e i narcotrafficanti: per conto di chi la CIA spaccia droga, chi ha guadagnato su i traffici di Mitterrand nel Ruanda del genocidio, perché un miliardario di Hong Kong sospettosissimo ha per anni dato milioni di dollari al partito conservatore inglese? Per conto di chi l'Internazionale Socialista non vuole legalizzare? Ocalan? Milosevic?
USA
La NATO e gli USA sono stati il fattore determinante della pace, spetta a noi, "agenti della CIA", approfittare della fine della guerra fredda, per fare i conti per e con gli Stati Uniti e i suoi servizi, su un certo numero di capitoli oscuri che indeboliscono la democrazia americana, e la democrazia in generale. C'è spazio per una campagna americana: la verità su Kennedy, i traffici di droga della CIA,... Le polemiche sul sistema di spionaggio Echelon e la National Security Agency risalgono a 20 anni fa. Il nodo del problema politico americano per noi radicali sono la CIA, la NSA e l'FBI.. Chi controlla, come? Quanti sono dei criminali ? Hoover capo storico del FBI, era ricattato dalla mafia. La luce sulla P2 americana è ancora da fare. Vince Foster, implicato nell'affare Withewater, si suicida alla Casa Bianca. Quando verrà il turno del presidente? (v. Francia).
RUSSIA
I soldi dei contribuenti russi ed occidentali, sono scomparsi in un abisso profondo come l'anima russa: in tre settimane (settembre 1998) sono scomparsi 22 miliardi di dollari dati dal FMI, " Le personalità più corrotte hanno mantenuto i loro posti ed è invano che si cercano gli assassini. A causa della cinica crudeltà dei banditi, il prezzo della vita umana si riduce a zero. Con le riforme è arrivato il tempo dei criminali. Dopo essersi impadroniti delle finanze hanno stabilito il controllo dell'ideologia della società." (Alexandr Solgenitsin). Le transizioni cilena o spagnola sono dei modelli invidiabili rispetto alla soluzione russa L'ottanta percento dell'economia russa è gestita dai criminali, mentre i politici ricattano il FMI e il mondo occidentale con lo spettro di una crisi dove tutto, dico tutto, potrebbe andare fuori controllo. Il recentissimo assassino della deputata Galina Starovoitova, liberale, firmataria del nostro appello per l'incriminazione di Milosevic, iscritta all'associazione antimilit
arista di Nicholai Khramov, (l'unica associazione radicale fuori dei confini italiani), promette un bruttissimo avvenire per la popolazione russa, che a volte auspica un golpe, di un Lebed con Iavlinsky, o di altri per risanare l'intero apparato! Davanti alla Lubianka, la Duma ha deciso di rimettere la statua del fondatore della Ceka, Dzerzhinky, coautore del terrore staliniano. La motivazione ufficiale è di fare paura ai criminali e simboleggiare la forza ritrovata di uno Stato pronto a riprodurre il peggio della storia di questo secolo. La repressione in Cecenia fu scientemente ignorata dai campioni della democrazia, troppo occupati a preparare gli accordi di Dayton e la bella figura del "successo diplomatico" americano, che nascondeva i soldi versati dal FMI per gli stipendi dell'esercito russo, boia di una guerra che costò 100.000 vite umane.
BALCANI
L'ONU, l'Europa, l'OCSE, hanno progredito timidamente come se la sorte dell'Albania fosse sigillata. Dal "lasciateli uscire "della guerra fredda si è passato al "vi diamo una mano a tenerli dentro" senza risolvere niente. Chi investirà in un paese che vivrà probabilmente una guerra con almeno uno dei suoi vicini? Come per tante altre regione in difficoltà, è l'adesione all'UE la priorità, è il fattore di stabilità, ragione delle nostre precedente campagne a favore dell'ingresso della Jugoslavia nella CEE. Si conta troppo sui miracoli taumaturgici per mettere in ordine la Serbia. I criminali hanno tutto il potere; l'embargo danneggia la vita della piccola gente e nessuna forza sarà in grado di muovere l'oligarchia senza mezzi pesanti del tipo Berlino 1945. In buona logica di merda "DOC ONU" la vicenda finirà come per l'Iraq. Milosevic al potere, un po' più amputato di mezzi e territorio, Milosevic, fattore di stabilità. L'altra via possibile è la mozione approvata all'UNANIMITA dal CF del 22 settembre 1991 (N
OTIZIE RADICALI 4062): " occorre procedere al riconoscimento delle repubbliche e delle regioni autonome dell'ex Jugoslavia come soggetti di diritto internazionale, premessa questa ad un'iniziativa efficace di pace nella regione, lì dove procedure democratiche e costituzionali lo abbiano sancito" ( ) " si proceda all'immediato riconoscimento delle repubbliche dell'ex Jugoslavia che hanno democraticamente proclamato la propria indipendenza, sia garantito alle altre repubbliche e regioni autonome la possibilità di deciderlo e sia ripristinato lo stato di diritto nel Kossovo". In Kossovo ci fu un referendum, hanno proclamato l'indipendenza ma il segretario del partito non vuole riconoscerla. Perché ha votato la mozione? E vero, c'è una differenza fra i referendum in Bosnia, Croazia e Kossovo. Nel K non era legale. Anzi il punto centrale della negoziazione in corso fra Belgrado e Pristina è l'organizzazione d'un referendum legale, che gli indipendentisti vinceranno senza nessun dubbio almeno di un genocidio alban
ese: quello che vogliono gli ultra Serbi. Siamo famosissimi nel K ma le iscrizioni non giustificano gli investimenti del PR . Una campagna per il riconoscimento dell'indipendenza ci porterebbe centinaia per non dire migliaia d'iscrizioni, anche in Albania. "Quando è che lasceremo i popoli decidere del loro destino?" dixit Otto d'Absburgo. Se un popolo desidera porre fine ad una storia comune con un altro popolo, deve averne il diritto. Nei casi di separazione , la Realpolitik decide. Per il Kazhakstan fu fatto in meno di una settimana perché possedeva quel poco di testate nucleari sufficienti per essere presi sul serio. Esiste una gerarchia fra diritto del suolo e diritto della gente, in altre parole il diritto degli Stati e quello dei cittadini. Il caso Kosovo, ne illustra i limiti: terra presa dai Turchi dopo la più grossa sconfitta militare della storia serba, transmutata in Gerusalemme serba; il 90 percento della popolazione, gli Albanesi, vive un regime di cittadinanza di quarto grado, simile allo stat
uto degli ebrei nel 1936-1938 in Germania. I Kosovars non riusciranno a vivere senza un riconoscimento internazionale della loro Repubblica. La combinazione del principio dell'effettività con quello di non ingerenza, costringe a trattare con il detentore del potere legale e militare (i.e. il criminale Milosevic), sul territorio o sulla capitale. L'interlocutore è il capo di Stato, effettivo, assolto dal sangue che ha sulle mani dagli ammonimenti del CS o dell'Assemblea Generale. La volontà degli Stati di riconoscere la secessione, (effettività del riconoscimento = fine della sovranità serba), riequilibra le parti: il popolo diventa Stato. Timorosamente, il riconoscimento voluto dall'UE al vertice di Vienna per Timor, non vale per i Kossovars. Slobodan Milosevic è arrivato al potere per difendere i Serbi, quelli del Kossovo in particolare, per scongiurare la perdita della loro terra storica, che genererebbe un golpe a Belgrado. Seselj, il vice serbo, sta tentando di unire il paese alla federazione Russia-Ucra
ina per impedire un intervento NATO, che senza l'appoggio del CS, sarebbe un attacco diretto al "territorio" di questa Federazione (che si limita nei fatti ad essere un'alleanza difensiva). Quando gli shrapnel hanno iniziato a colpire Sarajevo, si sentiva dire per strada: "Tutte le guerre mondiali dispari cominciano a Sarejevo!" Meglio ricordare battute così divertenti adesso, prima di sentire il coro dei "non si poteva fare niente", il cui eco già tuona in sottofondo. E' prioritario per un partito transnazionale, non fu il tribunale di Norimberga a fermare Hitler.
Essere stato nazista, nella Germania del dopo guerra vietava grazie della denazificazione l'accesso alle funzioni pubbliche (tranne nei servizi segreti).In Bosnia, soprattutto nella parte serba, non esiste un sistema di neutralizzazione degli elementi ultranazionalisti. L'apparato che ha prodotto questi massacri è ancora in grado di ripetere gli stessi schemi e non permette il ritorno dei rifugiati. Quando verrà il tempo della resa dei conti sia con Mladic e Karadjic, che con gli ustaci dell'Herzegovina e il loro "ban" Franjo Tujman (ex comunista, mezzo criminale, mezzo affarista , a capo di un governo corrotto), il processo di Dayton sarà gravemente colpito. L'Occidente non potrà mantenere ad vitam 60.000 soldati in Bosnia. Per la Bosnia come per la Macedonia o quello che rimane della Jugoslavia, una spartizione, se voluta dalla maggioranza degli abitanti, parallelamente all'ingresso dell'intera ex Jugoslavia nell'UE va messo all'ordine del giorno. Scegliere le "stabilità" di frontiere artificiali, il rispe
tto di un diritto del suolo con i risultati che conosciamo, il diritto degli Stati, delle Nazioni, contro il diritto degli abitanti oppure la libertà dei cittadini di decidere. Nel caso della Bosnia: parte ai Serbi, parte ai Croati, ed uno stato indipendente musulmano. Non è affatto sicuro che questo scioglimento sarà voluto dalla maggioranza, ma va tentata la via referendaria, posteriore ad una "denazificazione" delle tre parti in causa, e all'organizzazione di media imparziali e democratici (che non otteniamo, non solo in Italia), finora invece complici delle tragedie croata e bosniaca.
BELGIO
Il regime belga è sospettato di essere responsabile di gran parte dei maggiori affari criminali di questo fine secolo. Le mani di poliziotti, ex poliziotti, membri di Gladio, giudici, baroni dell'edilizia e dell'industria, terroristi nascosti da banditi, riuniti in una specie di P2, con in mezzo i maggiori politici del paese, appaiono dietro a tutti i scandali politico mafiosi ed altri. Niente si muove, l'affaire Dutroux, è stato digerito provvisoriamente dal regime. L'attuale giudice belga alla corte dell'UE, Melchior Wathelet, è uno dei nodi di questi affari e va incriminato per complicità con gli autori delle peggiori pagine della storia criminale belga. Lui rifiutò di collaborare con una commissione d'inchiesta parlamentare, che tentava di accertare i legami fra Gladio e le stragi ma nessuno al Parlamento Europeo ha mai cercato di evidenziare questi fatti. Se lo stesso vale per altri giudici della corte UE c'è da temere il peggio. La campagna radicale in atto in Belgio, mira a casi di ultraviolenza sessu
ale, roba più da psicanalisti o da psichiatri che da politici, che sono manifestazioni periferiche importante di un problema maggiore. Il bersaglio traballante della politica belga, lo ripeto, è l'ex ministro della giustizia Wathelet. Se cade lui, il governo crollerà come un castello di carte, auspicabile epilogo di una cupola a capo di una delle più marce democrazie moderne, corrotta in tutti gli angoli. Il numero due socialista francofono, André Cools fu ammazzato su ordine del suo partito, i mandante sono ancora al potere, o stanno a casa mentre in carcere sono finiti i gatti e i pesci piccoli. Moody's ritiene che i bot belgi (più del 130 % del PIL) non saranno probabilmente onorati a lungo termine (caso unico all'interno dell'OCSE) dramma di un debito interno futuro fautore di dolorosi aggiustamenti.
FRANCIA
Il numero dei "suicidati" è impressionante: Pierre Bérégovoy, (ultimo primo ministro socialista di Mitterand) con l'arma della sua guardia del corpo (gliela aveva rubata), François-Xavier de Grossouvre (responsabile per l'Africa all'Eliseo) a qualche metro dall'ufficio presidenziale (cfr. V. Foster, supra), più recentemente l'ex capo gabinetto del penultimo primo ministro Alain Juppé, con DUE palle nella testa, un altro di cui ho dimenticato il nome, consigliere regionale del Var, con CINQUE palle! I reati di finanziamento illecito accertati dai giudici sia a destra che a sinistra non hanno cambiato molto le "abitudini" francesi. Il fallimento della banca Crédit Lyonnais costerà ad ogni francese più di un milione di lire (totale: 200 miliardi di franchi !) L'inchiesta sulle responsabilità della banca e del governo fu danneggiata da due sfortunati incendi: :uno nella sala dei mercati della banca, dove non si possono installare porte antifuoco a causa delle specificità architettoniche di dette sale (coincidenz
a: documenti fondamentali per l'inchiesta erano archiviati precisamente lì). Meno male gran parte delle prove erano già state sequestrate, ma, peccato, in un secondo incendio anche queste sono bruciate (contaminate dal "virus del fuoco" che vegeta nelle carte "calde"). Il governo è stato costretto a salvare il Crédit Lyonnais per evitare un fallimento generale del sistema bancario francese. Più di un miliardo di dollari di profitto per il nababbo mafioso hollywoodiano Kirk Kerkorian (dall'acquisto poi vendita seguita dal riacquisto della mitica Metro Goldwing Mayer) per un fatturato alla Francia di oltre 40 miliardi di dollari. Le complicità denunciate dal neo segretario del Cora, Thierry Meyssan, sia del Re del Marocco, che dei responsabili delle stragi ruandesi sono molto gravi: traffici di droga da regime a regime, genocidio strapreannunciato ma ignorato, anzi organizzazione di narcotraffico con le autorità responsabili del genocidio stesso. Chirac senza vergogna dà al re Hassan 7 miliardi di franchi, poi
accusa i Paesi Bassi di fornire droga ai francesi. In commissione a porte chiuse, parlamentari di destra e di sinistra affermano senza vergogna che la legalizzazione delle droghe destabilizzerebbe l'economia parallela delle periferie, con rischi gravi per la sicurezza pubblica. La stabilità dei criminali auspicata al Parlamento
ITALIA
Quale è la via di uscita di un Italia dove i giudici sono di parte? I "laici", partitocratici, bipolari, vogliono le riformine senza prendere rischi. L'uninominale a turno unico significa la morte civile di un regime che coscientemente ricorrerà a tutte le riforme elettorali, inclusa quella presidenziale pur di evitare quella radicale. Un nostro ritorno in Parlamento avrà una influenza importante, ma non determinante, senza una marea di deputati. Un segnale "positivo" è la RAI che ci occulta perché gli facciamo ancora paura, ma i libri di scuola di oggi raccontano che il divorzio e l'aborto furono l'opera dei comunisti. In Francia il dizionario Robert segnala tre morti durante l'incidente del metro Charonnes in occasione di una manifestazione contro la guerra d'Algeria (i morti furono più di cento) e si legge sui libri di storia dell'Università di Birmingham che il solo partito non clientelare italiano fu il PCI. La nostra società si "sovietizza" e la Russia al posto di occidentalizzarsi si criminalizza. Il
regime italiano è parte di un insieme di regimi che costituiscono il regime mondiale. Le particolarità italiane sono uniche ma il metodo, lo stile e la retorica delle oligarchie sono universali. Personalità giuridiche come il Vaticano, l'ex PCI o istituzioni libertarie come il referendum, costituiscono "il caso Italia". Erich Priebke è condannato, ma quante condanne per il regime comunista, in particolare in Russia? Per i milioni di morti sotto il regno del compagno Stalin, quanti hanno pagato? Per la primavera di Praga, le mine giocatolo in Afganistan, i gulag, la tortura, il sistema Brejneviano se la cava benissimo! L'Italia riceve Kabila ma chiede l'estradizione di Pinochet, e accoglie Ocalan. Una meraviglia di manovra diplomatica di sinistra DOCG: la Turchia è un paese dove le donne hanno votato per la prima volta nel 1935 ( furono anche elette lo stesso anno). Non è IL modello della democrazia, ma è circondata da nemici, dittature e regimi instabili. Vuole aderire all'Europa dagli anni sessanta. Sotto l
a presidenza Delors, un rapporto della Commissione Europea, sfavorevole all'adesione turca menzionava il possibile disagio per gli Europei di vivere in un'Europa, di un colpo al 20 percento musulmana. Illustrazione di una preoccupazione legittima del mondo islamico, di diventare il nemico di sostituzione al pericolo rosso scomparso, che consentirà di alimentare le paure, per nutrire le casse affamate del complesso militare industriale. La ragione ufficiale del rifiuto dato alla Turchia sono le violazioni dei diritti dell'Uomo. Il miglior modo di vedere rispettati i diritti del popolo turco e curdo è di farli entrare oggi nell'UE. I perbenisti preferiscono parlare prima del problema Curdo, in modo tale da coinvolgere le democrazie storiche del Medio Oriente: Iran, Iraq e Siria, insieme alla Turchia per conto di Ocalan che chiede una conferenza a Roma. In realtà, vogliono fottere i Turchi, per conto di quelli che attivamente sputtanano tutto l'Islam, a cominciare dalla Bosnia. Forza Europa bianca e cristiana a
l servizio di un PKK che oltre ai curdi, ricatta anche i governi europei.
Il partito di rito e di origine italiana, ha un bisogno vitale di iscritti in Italia, ma il transnazionale non deve essere solamente un far valere finalizzato ad uso nazionale, richiede una vera dimensione transnazionale. Per arrivarci è necessario identificare i punti comuni fra le necessità dei cittadini sia Italiani che non. Condurre campagne all'estero riservate a VIP e deputati, non soddisfarrà mai i bisogni di tesoreria di un soggetto attivo transnazionale. Le firme dei Parlamentari sono molto utili, specialmente quando pubblicate sull'Herald Tribune, ma quanti iscritti hanno portato? Non possiamo limitarci ad avere contatti "mediati" con le realtà estere, il rischio del partito dei parlamentari è di perdere il contatto col cittadino e gli ultimi anni l'hanno dimostrato. E' normale la sconfitta, in termini di denaro, delle campagne sui paesi dell'Est con tessere a due dollari, e affitti più cari a Mosca che a Roma. In Croazia, raro caso di un paese non italiano, dove la maggior parte dei cittadini cono
sce il PR, nessuno si iscrive, come se si fosse perse le nostre speranze. Una vera campagna americana, tedesca o inglese non è mai stata intrapresa. RR rimane la più transnazionale delle radio italiane, non la più italiana delle radio transnazionali. Credo in un mutamento del PR, e della sua politica, per adeguarla al quadro transnazionale. Il risultato del partito misurato in iscrizioni all'estero è indicativo: o il messaggio è sbagliato, o è stato distribuito male. Il partito Radicale, se vuole essere transnazionale, deve mutare da feto nazionale a corpus mondiale, essere il riformatore mondiale come fu il riformatore italiano. Il tribunale, in quanto battaglia, non interessa nemmeno le vittime, altrimenti dovremmo essere il primo partito in Ruanda e nel Kossovo. La politica del partito oggi è entusiasmante come una bambola gonfiabile. Proporsi come il partito dell'aborto e del divorzio all'estero, dove queste sono state battaglie di altre entità, è fuori contesto. La competizione su un " mercato " interna
zionale, necessita per "vendersi," l'affermazione di una identità forte e diversa dai "concorrenti". La campagna sulla pena di morte, è per tanti una battaglia di Amnesty di cui il partito Radicale è una delle "ali" politiche. Il PR ha condotto politicamente campagne di Helsinky Watch, Greenpeace, oltre che dei suoi soggetti autonomi. Se scegliamo di essere una NGO, chi sarà "l'ala" politica? La lista Pannella Transnazionale? Non è! Abbiamo sempre rivendicato di essere un partito politico, ai sensi della Costituzione della Repubblica Italiana. L'ONU è un quadro ideale per una NGO come Caino, Non c'è Pace, o la Croce Rossa (che rifiutò di denunciare il genocidio per potere continuare a visitare i prigionieri di guerra nei lager nazisti), non per il partito. Prima della divulgazione del genocidio di due milioni di persone nel Sudan, un lancio di agenzia riportava la scoperta nel Sud, di fosse comuni con migliaia di morti, non denunciati dalle NGO finanziate dall'ONU per paura di dovere abbandonare il teatro d
el conflitto (le NGO di oggi sono spesso emanazione delle "centrali internazionali"). Fino a quando non affermeremo la necessità di abolire la pena di morte con mezzi straordinari saremo ridotti a far parte dell'armata degli abolizionisti, tutti differenti fra di loro, ma tanto simili. Le tessere che ci arrivano tramite le campagne dei soggetti autonomi (NTC, NPWJ ) non sono tante. Il partito "sovvenzionato" si allontana degli iscritti.. In America, dove la gente è favorevole alla pena capitale, l'uso di un metodo nonviolento che coinvolge il cittadino è auspicabile. Magari il boycott delle "corporate" di un Texas che fa lo zelante per applicare la pena di morte, in modo tale da colpire il cuore dell'Americano troppo al riparo di un portafoglio ben riempito. Comprare una benzina piuttosto che un'altra, un boycot di Esso e Texaco, è diverso, originale, e desiderabile. "L'ala politica italiana del PR" che si presentava alle elezioni, la Lista Pannella, ha scaricato la riflessione transnazionale sul PR. In part
icolare la proposta di creare un sistema presidenziale è fuori da tutte le logiche federaliste e opposta al crescendo regionalista. Regalare ad un D'Alema, o ad un Berlusconi, il Quirinale è inopportuno perché rafforzerà il corporativismo, senza liberare la società ed impedirà le riforme globali, nazionali ed europee. Il riciclaggio dei voti degli indipendentisti traditi da Bossi segnerà l'inizio dell'atto di decesso dell'Italia, preludio alla fine del regime della Repubblica del 1948 e porrà le basi di una Costituzione europea regional-federalista. Siamo l'alternativa liberale socialista nonviolenta da offrire ai vari Baschi, Irlandesi, Kosovars, Catalani, Bretoni, Corsi, Scozzesi e Lumbard, "clientela" disponibile e matura. Il Mezzogiorno ha il diritto alla secessione ogni volta che un meridionale paga il pizzo perché lo Stato incaricato della sua protezione ha fallito. Non trovo normale che un Cossiga tratti con i Baschi e noi no. Sciogliere l'Italia, per meglio sciogliere la Jugoslavia!
BOZZA DI PROGRAMMA
Quale è il potenziamento del tasso dell'efficienza dell'ONU che il PR ha proposto nella sua ultima mozione? Il tribunale necessiterà cinquant'anni prima di essere in grado di impedire ad un altro Stalin di arrivare al Cremlino. Che altre vie ha proposto, o propone il PR? Se non rimettiamo in causa profondamente il sistema ONU, regime mondiale, ci ritroveremo o saremo percepiti come il prete accanto al boia invece di gridare nella folla: RIVOLUZIONE LIBERALE MONDIALE! Il cyberspazio va conquistato con tutti mezzi ( audio, video, scritto), saremo costretti a riflettere sul fare più che RR in video, cioè essere i fedeli canali di trasmissione del regime. E' tempo di creare un giornale multimedia, una TV sul Web, con un taglio giornalistico, non un elenco di comunicati stampa. Aprire un dibattito transnazionale dentro il partito è fondamentale. E' la ragione di questo testo. L'assenza del "charismatischefurher" (leader carismatico) non giustifica l'uso del "furherprinzip" (principio del duce). Cerchiamo la "prof
onda revisione di mezzi, strutture, metodi di lavoro " e "l'assunzione piena di responsabilità dirigenti e militanti da parte di nuove forze" prevista dall'ultima mozione congressuale. Va fatto lo stato politico e finanziario del partito e dell'area subito, riorganizzato, riaperto il dibattito interno al partito e la vita del partito, evitato il conflitto interno in una nuova cultura dell'organizzazione come espresso dall'Assemblea di Napoli, dove i Romani erano maggioritari. Un Congresso, magari piccolo, con meno VIP e parlamentari, e più dibattiti, con tre lingue di lavoro per i documenti ( inglese, francese, italiano) che evita di essere una autocelebrazione di conferma delle scelte perdenti precedenti (in termini di iscrizioni) va convocato presto. Possono iniziare i lavori delle commissioni congressuali con uno o due giorni di anticipo. Vanno al più presto analizzate e discusse in profondità le ragione del fallimento sia del partito transnazionale che della politica mondiale. Agorà o Internet non posson
o rimediare a tutti i buchi della nostra strategia di comunicazione.
Il corpus legis ONU non è applicato in tanti posti del mondo, il Consiglio di Sicurezza è in parte in mano a dei criminali o dei sistemi criminali, ed invece di garantire la pace la minaccia. Va concepito il manifesto mondialista che proclama per le persone l'effettiva abolizione delle frontiere per quanto riguarda il loro diritti ad essere protetti da quelli. che gli negano i diritti fondamentali, e che consente ai popoli di unirsi liberamente anche per raggiungere questo obiettivo. Una nuova Costituzione per l'Italia, l'Europa e il Mondo, la stessa, va preparata. Siamo i soli in grado di compiere una sfida così fondamentale, così radicale e così urgentemente necessaria. Il partito deve fare sognare, chiudere, o cambiare nome. Va fatto l'inventario del fallimento dell'ONU in tante crisi, senza negare i suoi successi, chiedendone sia la riforma, che in priorità e parallelamente, la costituzione di una federazione forte, democratica (di "cultura" liberale socialista), regionalista, dentro e attorno al contine
nte europeo, per sopperire alle gravi lacune dell'ONU, in particolare nel difendere i diritti fondamentali degli individui. Fare convergere detta federazione verso la NATO e cercare le possibilità di gettare in questo quadro le basi per offrire al continente americano le opportunità di allargamento di questa nuova entità. Il recente rifiuto dell'UE di aprire trattative con gli Stati Uniti per una unione doganale è un appuntamento mancato con la Storia. Dall'affermazione del vedere effettivamente rispettati i diritti fondamentali, il diritto alla vita, alla dignità, alla libertà, alla democrazia, a non soffrire per causa dell'ingiustizia dello Stato, della fame, della guerra, all'abolizione mondiale della leva: le battaglie possibili non mancano. E' tempo di responsabilizzare in termini liberali e finanziari il complesso petrolifero industriale per i danni da esso causati all'ambiente. L'essere transnazionale significa rivendicare una cittadinanza mondiale, va calcolato il costo dell'iscrizione sul PIL mondia
le e non nazionale, il che semplificherà anche il lavoro del tesseramento. Possiamo nei paesi più poveri regalare l'iscrizione per smettere di addizionare i centesimi con i kopeck, senza modificare la gratuità lìddove l'iscrizione è vietata dalla legge. Va chiesto un intervento militare europeo nel Congo, nel Sudan e in Jugoslavia per evitare ulteriori tragedie. Possiamo esigere le dimissioni dell'eurogiudice Wathelet (v. sup.). Campagne a scopo mediatico di dimensione mondiale vanno concepite, come la distribuzione e un lancio di preservativi gonfiati sul Vaticano, azione anticlericale ad Auschwitz dove i cattolici violano una risoluzione dell'ONU con l'erezione di croci attorno al campo di concentramento. Un nostro eurodeputato può farsi una canna alla Clinton, senza inalare, davanti alla Casa Bianca per rilanciare la campagna del CORA. La battaglia per una convenzione ONU sul diritto alla democrazia, potrebbe far parte di un pacchetto di riforme ONU da proporre per "Non c'è Pace senza Giustizia". Possiamo
rivendicare lo statuto ONU come partito politico che si presenta alle elezioni, o che non lo esclude, come altre "internazionali" che lo fanno tramite le loro componenti nazionale. In caso di presentazione di liste alle elezioni europee, va candidato Salman Rushdie.
Regime di Stati, regime di cittadini. "Ecrasez l'infame!"