In un modo un po' meno sintetico di Giuseppe Lorenzi, credo che sia utile ricordare alcune cose:
- gli impegni presi dalle autorità irakene in seguito alle crisi di febbraio (con l'intervento di Kofi Annan) e di novembre - crisi già provocate dal mancato rispetto da parte di Saddam di accordi precedenti - non sono stati rispettati;
- la legalità internazionale - pur totalmente insufficiente e inadeguata nei suoi meccanismi - consiste in questo caso nel fare rispettare le misure di disarmo decise dal Consiglio di Sicurezza;
- la mancata volontà della Russia e della Cina di far rispettare queste misure, a suo tempo anche da loro decise, rispetto al disarmo dell'Irak equivale alla negazione di qualsiasi idea di legalità internazionale (seppur imperfetta);
- il carattere pericoloso del regime irakeno e la sua capacità a produrre e ad utilizzare armi di distruzione di massa sarà pure dimenticato ma è intanto reale e comprovato sia con i precedenti (utilizzo di gaz nella guerra contro l'Iran e con le proprie popolazioni - curde) sia attraverso le infrastrutture ed il materiale per la fabricazione di armi chimiche e biologiche trovate dalla Commissione Unscom;
- il carattere ferocemente dittatoriale del regime non sarà - purtroppo - un caso unico nel mondo pero' colloca sicuramente l'Irak nel plotone di testa dei regimi più brutali del pianeta;
- le esecuzioni extrajudiciarie (quelle contabilizzate ...) sono state oltre 1.500 nel 1997 in Irak, oltre 120 al mese ...