Grazie a Olivier Dupuis per essere intervenuto, come dirigente radicale, oltre l'emissione degli scarni comunicati PR-LP sulle azioni militari.
Personalmente io non sono contrario all'uso delle armi per principio assoluto, a priori, senza eccezioni.
Donvito richiama il nome dell'associazione che combatte la pena di morte nel mondo.
Donatella Poretti, in conf. rivoluzione liberale, ricorda il preambolo dello statuto del PR:
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"dichiara di conferire all'imperativo del "non uccidere" valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, nemmeno quella della legittima difesa"
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Da non iscritto al PR, vorrei domandare come i radicali di vecchia e nuova storia conciliano il preambolo con l'appoggio all'azione militare (lo chiedo per sapere, senza neppure il piu' piccolo intento polemico, e senza mettere qui in discussione l'appoggio stesso).
E se ritengono che ci sia qualcosa da rivedere, nello statuto.