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Manfredi Giulio - 5 gennaio 1999
NASCE L'EURO, E' GIA' NATO L' "EURO-NAZISMO"...
Il n. 4/98 della rivista "Limes" (dedicato a "La Russia a pezzi") contiene anche un intervento del prof. Giuseppe Sacco (Professore ordinario, titolare della cattedra di Relazioni e sistemi economici internazionali, facoltà di Scienze politiche, Università di Roma Luiss) su "L'Europa del sangue versato" di cui riporto alcuni stralci dell'ultimo paragrafo, intitolato "Vittoria nei Balcani":

"...E chi era, se non i vecchi demoni della Germania, che parlavano quando il ministro degli Esteri tedesco Genscher pose i partner della Cee di fronte a un aut aut brutale sulla questione del riconoscimento degli Stati nati dalla secessione dalla Jugoslavia delle componenti tradizionalmente filotedesche? E chi , se non i vecchi demoni che hanno più e più volte portato l'Europa alla catastrofe, sta dietro questi feroci staterelli tribali? Se c'è, tra gli attuali candidati, uno che non solo non ha le qualifiche, ma che rappresenta l'esatto opposto dell'ideale che fa stringere insieme i popoli della vecchia Europa, questa è la Slovenia, un paese che, come la Croazia, nasce capitalizzando su odi tribali (anche se mascherati da rivalità religiose o da scontri di interessi nazionali) ravvivati dal razzismo nazista durante la seconda guerra mondiale. E che a un mito fondatore così miserabile associa per di più la responsabilità di aver dato fuoco alle polveri che hanno portato alla distruzione della Jugoslavia, ch

e - essa sì - avrebbe potuto presentarsi come un naturale candidato, anzi addirittura un precursore, di un'unione di popoli fondata sulla riconciliazione....

... Non lasciandosi impegolare nel conflitto balcanico di questi ultimi anni, l'Europa, lungi dall'aver subito una sconfitta per non aver inviato truppe o fatto sventolare la bandiera, può invece vantare una vittoria. Una grande vittoria contro se stessa, così com'essa era in passato, dominata da rivalità distruttive e da odi inestinguibili. E' la prima vittoria nella storia dell'Europa unita, molto diversa da qualsiasi altra prcedente vittoria di una qualsiasi nazione del continente nelle guerre civili dell'Europa. E' la decisione del gigante europeo di non farsi trascinare in quella che Churchill avrebbe chiamato una <>. E' la prima pagina della politica estera comune dell'Europa unita. Come l'Europa di Carlo V e di Mercurino Gattinara, l'Europa di Bruxelles e di Jacques Dlors si è comportata esattamente come era lecito aspettarsi che si comportasse un grande impero, che riunisce al suo interno un pluralismo di interessi e di aspirazioni ideali, di valori e di popoli che vivono insieme pe

r poter vivere in pace...".

Completano il delirante pezzo del prof. Sacco:

cartina geografica dell'Europa in cui Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Albania e Macedonia sono etichettati come "Paesi tribali", la Serbia "Paese paleonazionalista"..... e Regno Unito e Spagna "Paesi con tendenze neo-imperiali globali";

citazione da "La tregua" di Primo Levi (<>):

Ma non è un profondo riflesso nazista quello di considerare "pigmei" (che non possono nemmeno offendersi visto che sono stati quasi completamente sterminati...) e, quindi, "unter-menschen", "sotto-uomini" gli uomini e le donne slovene, croate, bosniache, albanesi e macedoni (quelle serbe sono già un gradino più in alto, sempre, però, inferiore a noi europei, popolo eletto); e non è una riedizione del concetto di "spazio vitale" hitleriano il proporre lo "spazio vitale" europeo, da difendere e da non inquinare con intromissioni nei "Paesi tribali"?

Certo, al Prof. Sacco non difetta la coerenza; ecco cosa scriveva nel 1993, sempre su "Limes" (n. 3/93 - "La Jugoslavia non è un pericolo per l'Italia - I risorti nazionalismi aggressivi dei Balcani hanno nel passato incendiato l'Europa. Ora, grazie alla Comunità europea, il conflitto nell'ex Federazione è assai meno minaccioso. Per questo non bisogna farsi coinvolgere in una guerra insensata."):

"... Ormai, nel quadro globale della convergenza d'interessi tra le grandi nazioni dell'Europa occidentale, cioè nel quadro dell'Europa di oggi, le vecchie ostilità tra slavi del Sud che queste secessioni hanno riattivato - e che sono state rese insanabili dalla bestialità di una minoranza di criminali serbi e di comunisti di ogni nazionalità pronti a scatenare una tragedia senza nome pur di non abbandonare il potere - non pesano sulla realtà internazionale molto di più dell'eterna inimicizia tra i clan somali, della endemica guerra di sterminio tra Vatussi e Bahutu, o della rivalità tribale tra Baluba e Lulua...".

 
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