Roma, 17 gennaio 1999. E' ora che i governi, a cominciare da quelli europei, riconoscano che le atrocità compiute oggi in Kosovo come ieri in Bosnia e Croazia sono parte integrante e centrale della politica nazionale-comunista e della gestione del potere a Belgrado da parte del dittatore Milosevic da 10 anni a questa parte.

Non ci sarà nessuna prospettiva di libertà, di democrazia e di pace tanto per i Serbi quanto per i Kosovari fin quando Milosevic non sarà incriminato per crimini di guerra e crimini contro l'umanità da parte del Tribunale dell'Aja.

Deve essere in primo luogo questo il senso di un intervento della Nato, anche contro le ipocrisie complici di alcuni governi europei e la criminale paralisi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. E' innanzitutto su questo che si misurerà la sua credibilità e adeguatezza.

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