("La Stampa" del 19/01/99)"Belgrado - Il primo ministro della Federazione jugoslava, il montenegrino Momir Bulatovic, ha proceduto ieri ad un mini-rimpasto del suo governo, nominando vice-premier il leader del Partito del rinnovamento serbo (Spo) Vuk Draskovic. Draskovic, gia' avversario e nemico giurato del presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, fu a capo assieme ai leader democratici Vesna Pesic e Zoran Djindjic del movimento studentesco che, due anni or sono, fece fermare la capitale Belgrado e colse di sorpresa il mondo intero. Il suo ingresso nel governo federale viene interpretato dagli osservatori politici jugoslavi come un ulteriore successo politico di Milosevic che era riuscito, l'anno scorso, a far entrare nella coalizione governativa anche il leader radicale (estrema destra nazionalista) Vojislav Seselj. (Ansa)".
Il "Sole 24ore" precisa che Draskovic ha ottenuto tre ministeri tra cui quello delicatissimo degli Interni (da cui dipende la "polizia speciale" all'opera in Kosovo).
Il "ribaltone" compiuto da Draskovic testimonia l'inconsistenza dell'opposizione interna a Milosevic, inconsistenza gia'ben evidenziata dall'ex-compagno di Draskovic, Zoran Djindjic, nellasua intervista a LIMES (vedi testo 18045 in questa conferenza).
Acquista allora ancor maggior pregnanza l'iniziativa del Partito Radicale transnazionale per l'incriminazione di Milosevic, la cruna d'ago sia per la liberta' del Kosovo che per ilristabilimento della democrazia in Serbia.