ECONOMIA A RISCHIO, TRA DROGA E ATTENTATI
di R. Co. - Corriere della Sera, 27.1.1999 ( http://www.corriere.it )
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BOGOTA' - Caffe', coca e guerriglia. Il piu' terribile terremoto della sua storia colpisce la Colombia in una fase di grande fermento sui tre grandi temi per il quale il Paese sudamericano, nel bene o nel male, fa notizia nel mondo. E il sisma, naturalmente, con tutte le sue distruzioni non facilita il governo di Bogota'.
CAFFE' - La regione attorno a Pereira e Armenia e' il cuore »cafetero del Paese e da qui hanno origine le esportazioni del prezioso prodotto verso il resto del mondo. La Colombia e' gie' stata colpita negli ultimi anni dal crollo del prezzo del caffe' sui mercati internazionali, una caduta che si e' aggravata con la recente crisi finanziaria in Brasile, cioe' nell'altro grande Paese esportatore. I timori legati al terremoto non sono tanto per i raccolti, ma per i danni subiti dalle strade e dalle altre infrastrutture. Ieri sui mercati internazionali il prezzo del caffe' e' lievemente salito, perche' si teme che la Colombia debba ridurre la produzione a causa dei danni subiti nelle piantagioni. Da Londra, pero', il presidente della federazione colombiana dei coltivatori, Jorge Cardenas, ha rassicurato i mercati internazionali. »La regione ha subito un duro colpo - ha detto - Ma non c'e' da temere per i futuri raccolti .
COCA - E' il fronte sul quale la Colombia ha raggiunto negli ultimi mesi i risultati migliori. Lo scorso ottobre il presidente Pastrana ha firmato un accordo con la task force antidroga dell'Onu, guidata da Pino Arlacchi, per una mappatura definitiva delle colture e un lancio in grande stile di produzioni alternative. Questa intesa vuole dare il colpo di grazia ai cartelli dei narcos, che sono gia' stati indeboliti enormemente negli ultimi tempi, soprattutto dopo la morte del superboss Pablo Escobar. I cartelli, o quel che resta, non »controllano più l'intero governo come prima. E l'Onu stima che i profitti del narcotraffico non superino ormai il 2,6% del prodotto interno lordo.
GUERRIGLIA - E' la grande novita' di questo inizio 1999. Le trattative di pace tra il governo colombiano e il Farc, il principale gruppo guerrigliero di sinistra, sono iniziate ufficialmente il 7 gennaio scorso in una cittadina amazzonica, San Vicente del Caguan. Non e' la prima volta che un governo di questo tormentato Paese »apre alla guerriglia per risolvere un conflitto che dura da trent'anni e ha causato decine di migliaia di vittime. Ma sono assolutamente inedite le concessioni gia' fatte al gruppo guerrigliero. Il governo si e' di fatto ritirato da una vasta zona del Paese per avviare i colloqui e si e' detto disposto a iniziare un primo scambio di prigionieri. Lunedi', proprio il giorno del terremoto, il Farc ha annunciato la sospensione del dialogo per qualche mese, ma il clima nel Paese resta di discreto ottimismo.