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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 29 gennaio 1999
L'ordine del giorno per l'incriminazione di Milosevic lo trovate nel testo 17173 di questa conferenza.
La proposta di cittadinanza onoraria per Ukshin Hoti è, invece, nel testo 17575.

Da "La Stampa" di oggi:

"... Intanto sono emerse nuove prove che confermano la rsponsabilità di Belgrado per la strage di Racak, il villaggio a 25 km da Prisitna dove le truppe di Milosevic hanno massacrato 45 civili albanesi lo scorso 15 gennaio. A quanto scrive il quotidiano americano Washington Post, intercettazioni telefoniche dei servizi segreti occidentali inchiodano le autorità jugoslave. <>, scrive il giornale, spiegando che in una telefonata dello Stato Maggiore dell'esercito jugoslavo venne dato l'ordine alle forze sul campo - soldati e polizia speciale - di <> a Racak. Si trattava di una vendetta per la morte di tre poliziotti serbi uccisi qualche giorno prima dai guerriglieri dell'Uck. L'azionemilitare, in codice <>, è stata insomma guidata direttamente da Belgrado. Il generale Sreten Lucik, ufficiale responsabile per le operazioni nel Kosovo, aveva infatti il compito di tenere inf

ormato il vicepremier jugoslavo Nikola Sainovic del procedere dei bombardamenti contro Racak e del numero deimorti.

Nell'ultima telefonata a Sainovic il generale faceva sapere al viceprimo ministro che le vittime erano 22. In seguito le truppe serbe rastrellarono altri 23 civili albanesi che vennero <> sulle colline a ridosso del villaggio. Sarebbwero stati proprio Sainovic e Lucik a dare l'ordine di manipolare le prove dell'eccidio, in seguito alle denunce dei verificatori dell'Osce giunti poche ore dopo sul luogo del massacro.

Il vicepremier ha ottenuto personalmente da Milosevic l'incarico di occuparsi del Kosovo. Sialui sia il generale Lukic rispondono direttamente al presidente jugoslavo. Sainovic avrebbe inoltre fatto chiudere il confine con la Macedonia per impedire alprocuratore capo del Tribunale internazionale dell'Aja, Louise Arbour, di entrare nel Kosovo per condurre l'inchiesta sulla strage....".

Posso sbagliare, ma mi pare la prima volta che escono fuori precise responsabilità, nomi e cognomi di autorità serbe; al tempo dei massacri di Zepa, Tuzla, Sebrenica non uscì fuori nulla; ma le intercettazioni telefoniche furono fatte anche allora dai servizi segreti (e si trattò di massacri che, per la loro ampiezza - settemila morti a Sebrenica - implicarono il coinvolgimento di molte persone...)....

Lunedì, all'Aja, occorrerà trasmettere al Vice-procuratore generale non solo le firme ma anche la consapevolezza che il muro dell'omertà rispetto ai crimini di ieri e di oggi è sempre più sottile...

 
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