Proposta di risoluzione secondo l'articolo 47 del Regolamento
depositata da Olivier Dupuis e Gianfranco Dell'Alba a nome del gruppo ARE
sul Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia
Il Parlamento Europeo
- Visti gli esiti della riunione del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 1999 e della riunione del Gruppo di Contatto per l'ex Jugoslavia del 29 gennaio 1999;
- viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione nel Kossovo;
A. indignato dal ripetersi e dal moltiplicarsi delle violazioni dei diritti umani fondamentali, dal processo di pulizia etnica e dalle aggressioni sistematiche condotte con l'utilizzo di armi pesanti dalla polizia speciale serba e dall'esercito jugoslavo nei confronti della popolazione civile del Kossovo;
B. profondamente colpito dai rapporti degli osservatori internazionali dove si documenta che il massacro contro la popolazione civile di Racak è stato pianificato e ordinato direttamente dalle massime autorità di Belgrado;
C. ricordando la piena giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia sui crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio commessi sull'intero territorio dell'ex Jugoslavia, compreso quindi quelli che si stanno commettendo nel Kossovo;
D. considerando che le autorità jugoslave hanno impedito fisicamente, e continuano ad impedire, l'accesso in Kossovo al Procuratore generale Louise Arbour e agli investigatori del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia
E. sottolineando che il Procuratore generale aggiunto del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia, nell'atto di ricevere l'appello sottoscritto da più di 100.000 cittadini richiedenti l'incriminazione del Presidente jugoslavo Milosevic, ha rinnovato la richiesta agli Stati membri dell'ONU di consegnare al Tribunale tutte le prove in loro possesso che documentano la responsabilità diretta del Presidente Milosevic per i crimini commessi in Croazia, in Bosnia e in Kossovo;
F. riaffermando che il diritto internazionale non ammette immunità e imprescrittibilità di alcun genere per chi si è reso colpevole di crimini di guerra, di crimini contro l'umanità o di genocidio, qualunque sia la carica ricoperta al momento dei crimini commessi;
G. considerando di vitale importanza per l'efficacia del Tribunale penale di dare la massima informazione sulle attività del Tribunale all'intera popolazione della ex Jugoslavia;
1. condanna il persistere dell'intervento militare pianificato e diretto ai più alti livelli del regime di Belgrado con l'obiettivo di attuare una nuova politica di pulizia etnica;
2. ritiene inammissibile il rifiuto da parte del regime di Belgrado di collaborare con il Tribunale Penale Internazionale per l'ex Iugoslavia e chiede che venga consentito immediatamente al procuratore generale e ai funzionari del Tribunale di espletare senza limitazioni di sorta il loro mandato in Kossovo;
3. invita gli Stati Membri a consegnare al Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia tutti gli elementi di prova necessari per l'identificazione delle dirette responsabilità personali dei mandanti del genocidio e dei crimini contro l'umanità commessi in Kossovo qualsiasi siano le funzioni istituzionali ricoperte;
4. sollecita il Consiglio e la Commissione a mettere a disposizione del Tribunale tutti gli strumenti necessari alla disseminazione all'intera popolazione della ex Jugoslavia di informazioni nelle lingue locali concernenti le proprie attività, anche attraverso l'insediamento di propri uffici di informazione;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'UEO, alla NATO, al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, al Presidente e al Procuratore generale del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia, alle autorità della Repubblica federativa di Jugoslavia e ai rappresentanti della popolazione del Kossovo.