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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 5 febbraio 1999
<> (<>)
(da "Sette", supplemento del "Corriere della Sera" del 4/2/99)

"Ha parlato in inglese, seduto in un lussuoso salone della Casa Bianca di Belgrado: Slobodan Milosevic, 57 anni, presidente jugoslavo soprannominato <> - il macellaio - dalla stampa intenazionale, <<> dei Balcani il cui nome è associato ad alcuni dei crimini più brutali commessi negli anni Novanta, dai massacri di Bosnia alla repressione del Kosovo, si difende attaccando. In una rara intervista concessa a una giornalista di Newsweek poco prima dell'escalation di violenza che ha messo la Serbia nel mirino della Nato, Slobo ha usato toni durissimi, che sembrano anticipare la strage di albanesi inermi compiuta a Racak. Dietro le sue parole, e qualunque siano le sue tattiche nell'immediato futuro, c'è forse la risposta definitiva alla seguente domanda: ci si può fidare del macellaio dei Balcani?

D) Il Dipartimento di Stato americano ha detto che è lei <> nei Balcani. Cosa risponde?

R) Il mio dovere è proteggere gli interessi della mia gente. Se questo è un problema per qualcuno, io dico che sono orgoglioso del mio ruolo.

D) Che cosa pensa dell'America e dell'amministrazione Clinton?

R) Essendo la più grande superpotenza del mondo, gli Stati Uniti hanno un difetto: credono che tutto si possa risolvere usando la forza.

D) Durante la guerra in Bosnia, a un certo punto, se voi aveste smesso di aiutare i serbi bosniaci, loro non sarebbero stati bombardati.

R) Lei smetterebbe di dare una mano ai suoi parenti, se fossero in pericolo di vita?

D) La maggioranza degli albanesi del Kosovo reclama l'indipendenza.

R) Il Kosovo è sempre stato una regione della Serbia. E sarà sempre parte della Serbia. Quella zona è abitata da molte comunità: serbi, montenegrini, albanesi e altri. La posizione del governo serbo è che le comunità nazionali che vivono lì devono essere trattate allo stesso modo.

D) Ma voi permetterete agli albanesi del Kosovo di decidere da sè sulle questioni che riguardano la loro vita?

R) Non possono chiedere più diritti degli altri popoli del Kosovo.

D) E questo basterà agli albanesi?

R) Non basterà agli albanesi che vogliono l'indipendenza. Ma il vero problema del Kosovo è che c'è un movimento separatista - l'UcK - che viene manipolato da gruppi di politici albanesi nazisti. Il loro obiettivo è di formare uno stato etnicamente puro. Noi non accetteremo che il Kosovo si stacchi dalla Serbia: questa questione occupa un posto speciale nel cuore di ogni serbo.

D) Così i serbi, che sono solo il 10% della popolazione, controllano tutto...

R) Questa non è la verità. Il problema è che i media descrivono la situazione in maniera distorta. Nell'amministrazione del Kosovo ci sono parecchi albanesi.

D) Richiamerete la vostra polizia e le impedirete di essere così aggressiva in Kosovo?

R) La polizia non è affatto aggressiva in Kosovo. Sta solo proteggendo i cittadini, non solo serbi, dai terroristi.

D) Lei ha parlato di <> che incidono sulla situazione del Kosovo. A che cosa si riferiva?

R) Lei sa che l'implosione dell'Albania è avvenuta almeno un anno prima del Kosovo. Il loro esercito si è praticamente dissolto, e stanno vivendo nel caos. Non c'è una sola famiglia di terroristi in tutto il mondo che non abbia una base in Albania. E la narco-mafia albanese è conosciuta dappertutto. La guerra dei media contro di noi era basata sull'influenza di diversi elementi voluti dalle organizzazioni criminali albanesi. Sono loro che danno soldi ai giornalisti e ai politici stranieri. Ma sono soldi sporchi di sangue.

D) Quali giornalisti e quali politici?

R) Molti.

D) Nomi?

R) Nomina sunt odiosa. I nomi sono odiosi.

D) Ho sentito dire da uno dei suoi funzionari che Osama Bin Laden a un certo punto è stato in Kosovo.

R) Non ne siamo certi. Ma abbiamo le prove che è stato in Albania.

D) In Albania? E per fare cosa?

R) Per fare cosa? Per fare cosa? (ride) Doveva far saltare in aria l'ambasciata americana.

D) Lei, una volta, ha parlato della sua idea di Grande Serbia. Ha ancora questa idea?

R) Ah. Se nei miei discorsi voi trovaste qualcosa che si possa accostare al nazionalismo, vi direi che stavo mentendo... Non abbiamo mai avuto come obiettivo quell'idea di Grande Serbia. Eravamo semplicemente per la conservazione della Jugoslavia, perchè tutti i serbi potessero vivere insieme,in diverse repubbliche, ma in un solo Paese.

D) Perchè ha messo la museruola ai giornali?

R) I giornali sono liberi. Ma in Serbia la legge dice che se tu pubblichi menzogne devi pagare una multa.

D) Si dice che lei stia proteggendo da quattro a sette personaggi serbo-bosniaci che hanno avuto un ruolo cruciale nella guerra.

R) Senza le prove come potremmo dire: eccoli, prendeteli pure?

D) Quindi è vero che queste persone, attualmente, vivono in Serbia?

R) No. Non so dove siano. Abbiamo chiesto al tribunale dell'Aja di fornirci le prove dei loro cosiddetti crimini. Non ne abbiamo avute.

D) E Karadzic?

R) Credo che viva nella Repubblica Serba di Bosnia. Non ho seguito le tracce dei suoi spostamenti. Ma io non credo che il tribunale per i crimini di guerra sia davvero utile. Se lo fosse, dovrebbe affrontare tutti i crimini di quel tipo in tutto il mondo, non solo quelli dei serbi.

D) E cosa dice della pulizia etnica?

R) Ma dove abbiamo fatto pulizia etnica?

D) In Bosnia.

R) In Bosnia tutti facevano così, e noi li abbiamo condannati tutti, senza distinzioni: serbi, croati... La pulizia etnica era la loro specialità.

D) Era la specialità di Karadzic.

R) Karadzic non ha fatto nulla di diverso da quello che hanno fatto Alija Izetbegovic, il presidente bosniaco, e il suo esecutivo.

D) Ma non hanno massacrato migliaia di persone?

R) Non abbiamo prove.

D) Però lei ha fornito loro le armi, li ha aiutati.

R) C'erano serbi che morivano di fame: come fai a non aiutare i tuoi familiari?

D) Ma sono accaduti dei massacri.

R) E' stata una tragedia.

D) Lei ha qualche rimpianto?

R) Per cosa?

D) Pensa di aver fatto qualche errore?

R) Tutto quello che ho fatto è stato battermi per la pace. In questo tentativo, naturalmente, sono stati commessi anche degli errori.

D) Quindi lei è convinto che non sia vero che lei sia stato una specie di testimonial del genocidio in Europa?

R) E' del tutto falso.

D) Si dice che lei sia molto influenzato da sua moglie.

R) Oh no: certo, mia moglie Mira è molto attiva nella vita pubblica, ma non prova mai a influenzarmi.

D) In Serbia la situazione economica è terribile ...

R) Se la confronta con quella di Bulgaria o Romania, che non hanno avuto nè guerra nè sanzioni ... noi siamo messi meglio.

D) Come pensate di uscire da questa situazione?

R) Dipende, se il prezzo è perdere il Kosovo, non siamo disposti a pagarlo."

(Lally Weymouth, traduzione di Rossella Picciolini)

 
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