Dichiarazione di Daniele Capezzone, Partito Radicale
Roma, 4 marzo 1999 - Più di un mese fa, il Ministro della Difesa Carlo Scognamiglio aveva annunciato l'imminente varo del disegno di legge governativo per abolire la leva obbligatoria e a portare a compimento una radicale riforma del nostro sistema di difesa.
Di quel disegno di legge si sono perse le tracce. Ci auguriamo che alla stagione delle chiacchiere possa prima o poi fare seguito anche quella dei fatti.
Siamo, poi, curiosi di sapere se, sull'intera vicenda, abbia o meno mutato parere il Vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella, che, a dicembre, intervenendo in Parlamento, aveva clamorosamente contraddetto la linea di Scognamiglio, ribadendo "l'importanza della leva obbligatoria" e liquidando la possibilità di dare vita ad un esercito formato esclusivamente da professionisti alla stregua di "un'ipotesi tutta da verificare".
Ma, il vero problema da affrontare non è tanto e solo quello della abolizione del servizio militare, ma anche e soprattutto quello della abolizione di un servizio civile burocratizzato e parassitario che già oggi, attraverso l'opera coatta e gratuita degli "obiettori", regola ogni anno ai carrozzoni che se ne avvantaggiano l'equivalente di almeno 1.000 miliardi di lire.