Roma, 5 marzo 1999
CASILINO 700-ZINGARI: LA PROMESSA DI CHIUDERE ENTRO GIUGNO, MENTRE SI DICHIARA CONTESTUALMENTE CHE NON SI E' ANCORA DECISO SULLE AREE ALTERNATIVE. LA PROMESSA E L'ALEA...
DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI
Paolo Pietrosanti, che oltre ad essere Consigliere Generale del Partito Radicale e' Rappresentante alle Nazioni Unite dell'IRU-Unione Internazionale dei Rom, ha oggi rilasciato la seguente dichiarazione:
"Delle due l'una:o i giornali romani hanno stravolto, censurato, inventato le parole pronunciate ieri dal Sindaco Rutelli, pur avendole riportate tra virgolette, oppure c'e' qualcosa - e piu' che qualcosa - che non va.
La promessa e l'impegno sono chiari: entro giugno il campo di Casilino 700 verra' smantellato, e al suo posto si allestira' un parco archeologico. Promessa e impegno chiari, calendarizzati. Ma contestualmente il Sindaco chiede ai Comuni della Provincia di ospitare frazioni della attuale popolazione di Casilino 700, superando resistenze forti che esistono, e il Prefetto dice da parte sua che la cosa e' e sara' difficile. Il Sindaco stesso afferma che ancora si deve decidere dove creare i nuovi insediamenti.
Come ci si puo' impegnare a qualcosa la cui realizzazione dipende dalla volonta' - peraltro dichiarata improbabile o oggi non esistente - di altri?
Come si puo' promettere che entro giugno un campo verra' smantellato mentre si fa appello ad altri a che quella promessa possa essere realizzata? Come si puo' promettere qualcosa del genere mentre si afferma che ancora deve decidersi sui luoghi dei nuovi insediamenti, e che per potere decidere intanto si fa appello...?
Conoscendo la intelligenza del Sindaco, mi fa specie il metodo di quel che ha detto; e quindi il merito.
Non solo sono certo, ma so che chiunque avesse detto "mi impegno a fare questo e quello, ma non so ancora come, e faccio appello ad altri perche' cio' possa farsi" sarebbe incorso e incorrerebbe nei fondatissimi lazzi e nelle serissime critiche di uno come Rutelli.
Promesse e alea... Magari il Sindaco la soluzione l'ha gia' individuata, e lo spero. Ma come e' possibile promettere ipotesi?
Poi, una cosa deve essere chiara: oggi gli Zingari a Roma sono ostaggi di troppi, oltre che carne da macello. La risposta di una citta' come Roma non puo' essere, non puo' essere quella dei campi e solo quella dei campi. Confido, o almeno spero, che il Sindaco se ne renda conto.