"... Molti osservatori in queste ore si chiedono perchè la comunità internazionale abbia scelto proprio questo delicatissimo momento della crisi nel Kosovo per assumere decisioni che inevitabilmente avrebbero scatenato l'ira dei serbi di Bosnia, ricompattandoli su posizioni nazionaliste. Tanto più che l'arbitrato su Brcko si stava trascinando di rinvio in rinvio da tre anni.

Qualcuno forse ha pensato potesse essere utile inviare a Belgrado un segnale "forte". Ma l'apparente pugno di ferro usato in Bosnia rischia di tramutarsi nell'ennesimo regalo a Slobodan Milosevic che in questo modo può aprire un altro fronte di crisi, nella speranza di alleggerire la pressione sul Kosovo. Il presidente jugoslavo ha infatti immediatamente accusato la comunità internazionale di aver violato gli accordi di Dayton, visto che la realizzazione di un'area neutrale a Brcko non era compresa nel testo del trattato di pace: un precedente che Belgrado potrebbe utilizzare per minacciare l'annessione della Repubblica srpska alla Federazione jugoslava, rendendolo al tempo stesso merce di scambio nell'ambito della trattativa sul Kosovo. (Elena Ragusin)".