10 MARZO 1959/10 MARZO 1999: QUARTO DECENNIO DI OCCUPAZIONE SANGUINARIA, DI GENOCIDIO NEI CONFRONTI DI UN POPOLO, QUELLO TIBETANO, CHE COME QUELLO CINESE E' OPPRESSO DALLA STESSA ARISTOCRAZIA COMUNISTA. MENTRE STA PER ARRIVARE A ROMA IL LEADER CINESE.
Strasburgo-Roma, 10 marzo 1999. Dichiarazione di Olivier Dupuis, Segretario del PR e deputato:
"Si e' concluso un altro decennio, il quarto, dal massacro di Lhasa, capitale di un paese, il Tibet, occupato da mezzo secolo.
I Tibetani, come tutti gli abitanti del piu' popoloso paese del mondo, continuano ad essere sotto il dominio della aristocrazia dispotica e assassina, di quei 50 milioni di comunisti cinesi che dominano tutta la Cina. Una classe, un ceto che risponde con puntualità ad ogni apertura dell'Occidente con l'inasprimento della repressione, con gli arresti di democratici e dissidenti, le esecuzioni capitali a grappoli e talvolta di massa. Con i Laogai - parola che in lingua tedesca si traduce esattamente con lager, e in lingua russa con gulag. La Cina, anche se forte solo in apparenza, c'è; l'Europa non c'e'.
I paesi dell'Unione Europea sono in corsa tra loro, in gara per assicurarsi la fetta piu' succulenta del vastissimo mercato cinese, ignorando l'estrema pericolosità di un mercato non accompagnato dallo stato di diritto e dalla democrazia.
Il 40. anniversario del massacro di Lhasa e dell'esilio del Dalai Lama saluta una Europa senza politica comune, un nano politico i cui paesi membri fanno la fila a Pechino con il cappello in mano o a Roma, come avverrà nelle prossime settimane quando Jang Zemin, il leader cinese, verrà in Italia; in una data a meta' tra l'anniversario del massacro di Lhasa e quello della Tienanmen ...
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