Da "La Stampa" dell'11/03/99:"Il caso ha voluto che la laurea ad honorem venisse conferita allo scrittore Salman Rushdie, a Torino, giusto durante la visita del presidente Khatami in Italia. Il nostro paese, che a lungo aveva snobbato Rushdie, lo accoglie in pompa magna, proprio mentre - giustamente - appoggia l'opera di lenta riforma di Teheran. Ci saranno deviazioni ed errori, ma l'Iran non può comunque tornare indietro. La maledizione, la fatwa lanciata contro Rushdie, non è cancellata, ma si smorza, e - speriamo - sarà presto dimenticata. Dieci anni fa Rushdie era un uomo morto. Ieri era un intellettuale premiato.".
"...<>....Il prefetto, Mario Moscatelli, ha appena ricevuto una chiamata dal ministro degli Esteri. Lo stesso Dini, o qualcuno del suo entourage, chiedeva chiarimenti sulla presenza dell'autore dei <>, protestando per mnon essere stato sufficientemente informato della cerimonia...".Il secondo stralcio ridimensiona il primo: Salman Rushdie è stato invitato in Italia dal preside della Facoltà di Lingue e Letterature moderne, Paolo Bertinetti, ed il rettore dell'Ateneo gli ha conferito la laurea "honoris causa" di tale Facoltà. E' un'iniziativa encomiabile ma non è "il nostro paese che lo accoglie in pompa magna"; nessuno dei tanti Governi che si sono succeduti dal 1989 ha ritenuto di invitare ufficialmente Rushdie; il comune di Torino, nel 1995, bocciò la richiesta di cittadinanza onoraria allo scrittore, prsentata dal consigliere radicale; Rutelli, a Roma, bloccò analoga richiesta (Roma era in lizza per la candidatura alle Olimpiadi, sic); ricordo, infine, che la taglia su Rushdie è stata raddoppiata...