Giovedì 11 marzo 1999
Dibattito sulla 55a sessione della Commissione per i diritti umani dell'ONU - Intervento di Olivier Dupuis
Dupuis (ARE). - Signor Presidente, credo che questa risoluzione sia una buona risoluzione per due ragioni: da una parte perché siamo riusciti, in riunione di compromesso, a eliminare tutte le domande riguardanti dei diritti non esigibili, quali il diritto all'alloggio, il diritto al lavoro, etc, cioè tutti quei diritti che, come sappiamo, non sono esigibili, proponendo al consiglio tre iniziative in tre campi differenti. Il primo punto è quello della moratoria universale sulle esecuzioni: riguardo a ciò chiediamo che questa sessione di Ginevra sia l'ultima dove si approvi una risoluzione sulla moratoria e che l'Assemblea generale di quest'anno voti l'istituzione della moratoria universale sulle pene capitali. Il secondo punto consiste a prendere un'iniziativa in favore della ratifica del Tribunale internazionale per i crimini di guerra , crimini di genocidio e crimini contro l'umanità. Infine, il terzo punto - il collega Bertens ne ha parlato, la collega Van Bladel ne ha parlato - riguarda la Cina. Non abbia
mo molte speranze. Sappiamo che la politica rispetto alla Repubblica Popolare di Cina è stata la politica disastrosa di Brittan, e non solo di Brittan: è stata anche quella di Jospin, di D'Alema, di Schröder e di tanti altri. E' una politica che conduce lentamente alla disperazione.La collega Van Bladel ha parlato del Tibet: rispetto a ciò, dovremo constatare temo, che anche li, come in Kossovo, la capacità di sofferenza e di accettazione della popolazione tibetana e dell'intero popolo cinese hanno dei limiti, e ancora una volta arriveremo troppo tardi. Ovviamente chiediamo al Consiglio di invertire questa politica e di mettere finalmente al centro delle sue preoccupazioni la democrazia e i diritti dell'uomo.