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Partito Radicale Centro Radicale - 17 marzo 1999
UE/rapporto sul consolidamento del partenariato UE/India/intervento di Olivier Dupuis

DIBATTITO SUL RAPPORTO ANDRE-LEONARD PER IL CONSOLIDAMENTO DEL PARTENARIATO UE/INDIA - INTERVENTO D'OLIVIER DUPUIS

Lunedì 8 marzo 1999.

Dupuis (ARE) . - Signor Presidente, trovo scandaloso mettere in discussione il venerdì un rapporto sul consolidamento del partenariato tra l'Unione europea e l'India. Per la Cina, per il grande impero comunista, si trova posto nell'ordine del giorno del mercoledì o del giovedì, ma per la più grande democrazia del mondo, non si trovano che cinque minuti alla fine del periodo di sessione. E' una cosa assolutamente scandalosa! Ci sono progressi enormi in India; ci sono delle possibilità per un partenariato per l'Unione europea con un paese di un miliardo di abitanti e l'UNione europea lo tratta come se fosse una piccola isola persa in mezzo al Pacifico. Quindi chiedo ai colleghi di fare in modo che se ne possa discutere almeno giovedì.

Venerdì 12 marzo 1999.

Dupuis (ARE) - Signor Presidente, Caro commissario, cari colleghi, Sir Leon Brittan ci dice sempre che non ci sono alternative alla sua politica di inchini e di salamelecchi sui tappeti rossi di Pechino; che non c'è alternativa alla sua politica, fondata sul sacrificio della democrazia, dello Stato di Diritto, della libertà per i tibetani, per i Mongoli, per gli abitanti del Turkestan; che non c'è alternativa alla negazione dei diritti dell'uomo, che non c'è alternativa ai laogaïs. L'alternativa, noi l'abbiamo. Abbiamo questo rapporto di André-Léonard che compie un certo numero di passi nella buona direzione. La sta la nostra alternativa. L'India è l'alternativa per l'Unione europea, per la sua politica in Asia. Conviene stabilire un vero partenariato strategico con questo grande paese, un miliardo di abitanti, contro 1,200 miliardi in Cina. E' la più grande democrazia al mondo, un paese che, dal governo di Rao e senza notevoli cambiamenti con il governo di Vajpayee, ha condotto delle riforme economic

he sostanziali, ha compiuto dei progressi economici altrettanto sostanziali e che si impegna, anche se ancora troppo lentamente, verso un'apertura sul mercato mondiale, verso un rafforzamento delle sue relazioni con tutti i paesi del mondo. Dobbiamo allora continuare a seguire Brittan, quando ci dice che non c'è alternativa? O dobbiamo noi, la Commissione, il Consiglio, il nostro Parlamento, fare lo sforzo di riflettere per stabilire un programma che possa permetterci rapidamente d'instaurare una relazione strategica con questo paese.

Ne siamo ancora lontani. Abbiamo a Delhi una delegazione della Commissione del tutto insufficiente. Il nostro Parlamento stesso non ha una delegazione ad hoc con l'India, come l'ha con l'impero comunista cinese, non ha un summit annuale Europa-India. Veramente manca ancora al nostro Parlamento, ma soprattutto alla Commissionee al Consiglio, una vera strategia, delle misure che ci permettano di affrontare, con le armi necessarie, questa grande sfida, quella di far progredire ulteriormente l'India verso l'approfondimento della democrazia. Penso, e certi colleghi hanno affrontato il problema, che non si devono cercare degli alibi, non dobbiamo raccontarci delle storie sul problema degli esperimenti nucleari in India. L'India, a giusto titolo, come noi l'abbiamo fatto davanti all'Impero sovietico, si dota dei mezzi che le permettono di resistere. Perché dobbiamo essere tanto tolleranti rispetto alla potenza nucleare dell'Impero comunista cinese e gridare come degli ossessi perché l'India, che non ha dei veri pro

blemi con il Pakistan, ma ha un vero problema con il vicino impero comunista cinese, si dota dei mezzi di dissuasione, come l'abbiamo fatto noi di fronte all'impero sovietico. E quando la situazione è cambiata per noi, nel momento in cui l'impero sovietico è crollato e la minaccia si è allontanata, abbiamo potuto cominciare il disarmo. Penso che l'India, fin tanto che avrà di fronte un paese simile, ha legittimamente il diritto di dotarsi dei mezzi che le permettano di resistere davanti a lui. Cari colleghi, e mi congratulo con la collega André-Léonard per il suo rapporto che integra un certo numero di elementi, adesso la palla è nel campo del Consiglio, per mettere in atto un calendario strategico con il parlamento indiano, con il governo indiano, perché diventi davvero il nostro partner privilegiato in Asia.

 
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