A Bruxelles ieri sera era atteso il primo ministro russo Primakov, che dato il fallimento della sua missione a Belgrado, ha preferito annullare il suo incontro con I vertici politici della NATO e dell'Unione.Nato e Unione Europea che continuano ad attivare nuove iniziative militari ed umanitarie per fermare la catastrofe umanitaria che sta colpendo centinaia di migliaia di profughi kosovari.
Innanzitutto la Commissione. Mentre continua la missione esplorativa di Emma Bonino in Macedonia e Albania, il poravoce della stessa Commissione ha annunciato oggi nuovi stanziamenti di fondi. 15 milioni di euro per le necessità immediate dei rifugiati ed una proposta al Consiglio per la crazione di un fondo speciale di altri 15 milioni di euro per l'accoglienza e il rimpatrio dei rifugiati.
La politica della Commissione in questo momento, è di cercare di risolvere il problema a livello regionale, affinchè I profughi vengano accolti nei paesi vicini al confine kosovaro, con fondi e programmi internazionali, affinchè una volta risolta la crisi possano rientrare al più presto nelle loro case. Se questo non si potesse realizzare, è intenzione della Commissione verificare le possibilità d'accoglienza negli Stati membri della Comunità secondo due principi: la ripartizione del carico finanziario e del numero delle persone da accogliere fra I diversi stati membri e la coordinazione dei diritti dei rifugiati, affinchè il trattamento nei diversi paesi non sia diseguale.
Veniamo al Consiglio:
Dovrebbe esserci una riunione del Consiglio dei ministri degli interni l'8 Aprile per discutere proprio delle misure da prendere per I profughi della guerra. Inoltre domani la troyka dei ministri degli esteri dell'Unione, composta da Austria, Germania e Finlandia promuoverà a Petesberg un incontro con I paesi che stanno accogliendo I rifugiati kosovari per discutere dell'urgenza e delle misure necessarie a risolverla.
Per quanto riguarda invece il PE si è tenuta finalmente oggi una riunione della Commissione Esteri con all'ordine del giorno la guerra in ex yugoslavia. Non è certamente la convocazione plenaria auspicata da Olivier Dupuis in questi giorni ed ancora oggi, ma è già qualcosa. Sono intervenuti il commissario Van Der Brook per la Comisione e il signor Noibert per il Consiglio.
All'inizio del dibattito essendo stato invitato a parlare anche il rappresentente della Repubblica Yugoslava presso l'UE, il portavoce del gruppo socialista Titley, ha affermato -e cito- voler lasciare la sala scandalizzato dalla presenza di un maccellaio.
I rappresentanti della Commissione e del Consiglio hanno affermato di ritenere l'attuale azione aerea della NATO senza alternative. Non ci sono nè alternative politiche, quelle del dialogo auspicate dalla delegazione greca e dal gruppo della sinistra unitaria, nè dal punto di vista militare, l'intervento di terra richiesto dai Radicali e da Cohn Bendit per I verdi.
Van Der Brook ha affermato il suo appoggio all'operazione NATO, il cui fine è quello di limitare la capacità militare di Milosevic, oggi usata per espellere I kosovari dal kosovo. Ed ha sottolineato la necessità di unità politica per convincere Milosevic a cambiare politica.
Noibert ha dichiarato invece che l'offerta di Milosevic di ieri è insufficiente, soprattutto alla luce di come si è comportato negli anni passati.
Olivier Dupuis è intervenuto nel dibattito affermando con forza che oggi come oggi proprio alla luce della storia degli ultimi 10 anni non si puo' e non si deve trattare un minuto di più con un regime nazional comunista. Due devono essere gli obiettivi principali: salvare I kosovari dai massacri che il dittatore serbo sta conducendo e quindi salvare I serbi dal regime al quale sono sottomessi.
Si deve intervenire via terra -ha detto Olivier- un intervento massiccio che vada fino a Belgrado. Questo puo' esserre fatto anche dall'Unione, grazie ai Trattati di Maastrcht e di Amsterdam, attraverso le missioni di tipo Petesberg, cioè di peace making e peace keeping, che possono essere decise dal Consiglio. L'integrità territoriale della Repubblica Yugoslava non puo' più essere presa in considerazione dato che è lo stesso Milosevic a radere al suolo il suo paese.
Infine veniamo alla NATO
Nel brifing quotidiano con la stampa è stata innanzitutto confermata la notizia di ieri che le forze serbe hanno cominciato ad attaccare con armi pesanti e carri I rifugati che si trovano nella valle di Pagarusa nel centro del kosovo. I massacri da parte della polizia, esercito e forze paramilitari serbe continuano. La novità di oggi è che I soldati di Milosevic hanno cominciato la distruzione sistematica degli archivi kosovari, archivi che contengono I titoli di proprietà, gli atti di nascita, I registri di matrimonio. Questo equivale, ha detto Shea portavoce della NATO a rubare il senso del passato ed a riscrivere la storia.
La situazione delle città dovrebbe essere la seguente:
A Pristina I civili sono rastrellati, ed deportati fuori dalla città. Una voce, che non è stata confermata dalla NATO, parla della concentrazione di 100 mila persone nello stadio di Pristina.
Le città, I paesi ed I villaggi sono generalmente saccheggiati e bruciati:
Nel nord del paese le città di
Rispetto alle dichiarazine fatte da Milosevic a Primakov, Shea ha detto che le risposte non rispondono ad alcuna delle nostre domande e non ha nessuna scusa per quello che sta facendo in kosovo.
Per queste ragioni la NATO ha deciso di rafforzare I suoi attacchi, con l'arrivo anche di nnuovi aerei per I bombardamenti in kosovo e in serbia. Anche se non si è passati alla fase tre, come annunciato ieri dal Washington Post, che consisterà nell'attaccare obbiettivi militari in tutta la jugoslavia. Questa fase ha detto Sheane prevede la distruzione massiccia delle forze militari e di polizia serbe, cosi' come le loro installazioni militari e materiali a nord del 44 parallelo.
Si nutrono infine ancora dubbi sulla morte di Aghami, braccio destro di Rugova.
Corrispondenza da Bruxelles per Radio Radicale
Di David Carretta