"Vremja MN", lunedi', 5 aprile 1999, N 57(204), p.2
KONSTANTIN BOROVOJ PROTESTA CONTRO LA GUERRA DELL'INFORMAZIONE
NATALIA GORODETSKAJA
Da cinque giorni ormai il deputato della Duma di Stato Konstantin Borovoj non mangia, non beve che l'acqua minerale. Per il momento fa lo sciopero della fame al suo posto di lavoro. Secondo la prognosi del deputato, riuscira' a lavorare ancora circa 10 giorni. Dopo di che, probabilmente, dovra' mettersi a letto, ma spera di rimanere cosciente almeno 40 giorni. Poi, come dimostra l'esperienza degli scioperi della fame, la coscienza si perde. Signor Borovoj e' pronto anche a questo.
La dichiarazione del deputato alla conferenza stampa giovedi' scorso che egli comincia lo sciopero contro "il regime fascista" in Serbia e' stata accolta come uno scherzo dal primo aprile. Pero', signor Borovoj non scherzava affatto - ha smesso di mangiare quel giorno stesso. Come e' venuto a sapere il corrispondente del giornale "Vremja" dalla conversazione telefonica con i deputato, questo grande desiderio di patire la fame e' stato piuttosto provocato dal "vacuo dell'informazione" nel quale si era trovato Konstantin Borovoj - con la sua propria opinione sui fatti iugoslavi, diversa da quella ufficiale. Secondo Borovoj, le azioni della NATO "sono legittime e giuste".
Non avendo avuto parola, nonostante le sue multiple richieste, durante la discussione della crisi nel Kosovo alla Duma il 27 marzo, signor Borovoj ha deciso di parlare alla televisione. Ma, secondo lui, tutte le sei interviste rilasciate a canali diversi non sarebbero state trasmesse. E' stato tagliato anche il filmato con le immagini di Borovoj insieme con Valerija Novodvorskaja e il leader dell'unione dei sindacati Sergej Khramov davanti all'ambasciata americana con la bandiera degli Stati Uniti in mano. Nessun giornale "ha avuto il coraggio di pubblicare quelle immagini."
"La campagna di propaganda che stordisce la coscienza dei cittadini", della "disinformazione di massa", "del reclutamento dei mercenari", che si stava svolgendo, secondo Borovoj, alla fine lo ha fatto sentire "come in prigione". Percio' ha deciso di combattere "con i metodi da prigione" - e "per disperazione" ha cominciato lo sciopero della fame. Borovoj dice che di nuovo lo faranno mangiare o "la condanna, pubblica e ufficiale, delle azioni illegali" del governo o la fine del conflitto.