Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 11 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Roma - 9 aprile 1999
UN ESEMPIO DI DISINFORMACIJA, MAGARI PURE IN BUONA FEDE
(Commento di P.Pietrosanti)

GLI USA INDICANO I "CRIMINALI" PER UNA NORIMBERGA SERBA

Dal Corriere della Sera(pag. 7), venerdì 9 aprile 1999

Di Marco Del Corona

Washington sta gettando le basi per un'offensiva giudiziaria che integri quella militare della Nato. Gli Usa - che pure sono tra i sette Paesi ad aver votato a Roma nel '98 contro l'istituzione di una Corte penale internazionale permanente - adesso pensano a un tribunale che processi i comandanti responsabili di crimini in Kosovo. "Devono sapere che il mondo li sta guardando e che il tribunale è pronto", ha ammonito il portavoce del Dipartimento di Stato, James Rubin, indicando la corte deputata a giudicare gli ufficiali di Slobodan Milosevic: il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, istituito all'Aja dalle Nazioni Unite per identificare e punire i responsabili dei crimini commessi dopo il 1 gennaio 1991 sul territorio della ex Jugoslavia (cioè dopo l'inizio della guerra seguita alla proclamazione d'indipendenza di Croazia, Slovenia e Bosnia).

Non solo. Washington ha reso noto una lista di nove ufficiali che, in base alle informazioni raccolte, avrebbero commesso violazioni dei diritti umani in Kosovo. I loro nomi: Milos Mandic, Vladimir Lazarevic, Mladen Cirkovic, Dragan Zivanovic, Krsman Jelic, Bozidar Delic, Radojko Stefanovic, Milos Djosan e Zeljko Pekovic, tutti operativi in Kosovo alla guida di unità dell'esercito, dell'aviazione o delle forze speciali federali. Gran Bretagna e Nato si sono unite alla sollecitazione americana.

Ieri la prima risposta dall'Aja. Il Tribunale penale Onu ha raccomandato, attraverso la sua presidente Gabrielle Kirk McDonald, che "tutti gli Stati e le organizzazioni in possesso di informazioni pertinenti alle denunce di crimini" devono collaborare con i procuratori "fornendo questo tipo di informazioni senza perdere tempo".

Una richiesta d'aiuto alla Nato. E se con la loro lista di "probabili criminali gli Stati Uniti hanno probabilmente in mente il modello di Norimberga (la corte dove nel 1945-46 gli Alleati giudicarono i gerarchi hitleriani), la McDonald ha esplicitamente paragonato il dramma del Kosovo al precedente dei musulmani massacrati dai serbi in Bosnia nel '95: "La ricerca delle prove è un lavoro monumentale, ma c'è un senso d'urgenza che non abbiamo più visto dai tempi di Srebrenica".

Tra i "criminali" gli Stati Uniti non includono il presidente iugoslavo Slobodan Milosevic: "Ha chiare responsabilità politiche", ma non sufficienti - secondo la Casa Bianca - a indiziarlo personalmente. Invece il raggio d'azione che i ministri degli Esteri dell'Unione Europea auspicano è più ampio e Milosevic vi è compreso. La sua politica viene definita "estrema, criminale e irresponsabile", e l'Ue considera "personalmente responsabili tutti coloro che hanno pianificato, autorizzato e messo in atto la campagna brutale di deportazione forzata, di torture e omicidi, e sosterrà tutti i tentativi di farli comparire" davanti al Tribunale dell'Aja. L'Italia ha però sfumato la sua posizione: Milosevic, per Lamberto Dini, "deve rimanere un interlocutore".

Gli Stati Uniti hanno motivato il loro appello e la lista dei nove col fatto che "secondo lo statuto" del Tribunale per la ex Jugoslavia (la Jugoslavia attuale, Kosovo compreso, fa parte della "ex Jugoslavia") i "comandanti possono essere indiziati, processati e, se colpevoli, incarcerati non solo per crimini commessi personalmente ma anche per non aver evitato o non aver punito crimini di guerra, crimini contro l'umanità o genocidio". Ma qui gli Usa, e con loro la Nato, rischiano di trovarsi in imbarazzo. Perché, fa notare Amnesty International, "il Tribunale dell'Aja ha giurisdizione sui crimini commessi da tutte le parti in causa". Spiega Daniele Scaglione, presidente della sezione italiana: "I procuratori hanno già dimostrato la loro indipendenza, condannando serbi e croati. E sanno benissimo cosa fare, a prescindere da ogni pressione politica. Lo statuto è chiarissimo e vale anche per crimini di guerra eventualmente commessi dalla Nato". Anche la strage di civili di Aleksinac, causata dal lancio errato

di missili dell'Alleanza può dunque rientrare entro le competenze della Corte dell'Aja: "E' una strage che senz'altro merita di essere oggetto di un'indagine da parte del Tribunale. Occorre valutare per esempio che tipo di "errore" ha causato la morte di civili, se l'uso di quell'arma era adeguato al tipo di obiettivo e dalla presenza di civili".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail